Ravelli sulla Gazzetta: "La rivoluzione di San Siro: niente più criminali e zone franche, progetto pilota per l'Italia"

Ravelli sulla Gazzetta: "La rivoluzione di San Siro: niente più criminali e zone franche, progetto pilota per l'Italia"MilanNews.it
Oggi alle 10:28News
di Enrico Ferrazzi

Arianna Ravelli, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha commentato così la decisione di Inter e Milan, coordinati con la Procura, stanno escludendo i tifosi "segnalati" da San Siro: "C’è una piccola rivoluzione che in silenzio stanno portando avanti Inter e Milan, coordinati con la Procura di Milano, che non è stata ancora compresa forse nella sua portata. L’impegno è chiaro e ambizioso al tempo stesso: bonificare San Siro dai criminali, ripristinare la legalità di ogni settore dello stadio, Curve comprese, non consentire più che esistano zone franche, spazi extraterritoriali dove non entra lo Stato, ma neanche le famiglie o i tifosi normali che d’ora in poi, potranno riappropriarsene. Non solo: rendere questo, secondo anche le indicazioni della procura nazionale antimafia, un modello apripista, un progetto pilota per avere finalmente in tutta Italia stadi davvero sicuri. Per troppi anni non è stato così (e basta leggere le cronache per avere un riepilogo dei delitti attribuiti ai capi ultrà di Inter e Milan).

I protocolli sicurezza che stanno per essere introdotti a San Siro (esempio: il divieto di cessione degli abbonamenti ad altri tifosi, ma anche il riconoscimento facciale per entrare nello stadio), potranno diventare un punto di riferimento per il resto d’Italia: mai più zone franche. Bene, benissimo. A questo però va aggiunto ora un cambiamento culturale a cui tutti gli addetti ai lavori sono chiamati: i calciatori devono limitare certi contatti (e ribellarsi, per esempio, a quelle manifestazioni umilianti in cui vanno a chiedere scusa a capo chino sotto la Curva), chi commenta evitare di dare la colpa delle sconfitte all’assenza del tifo organizzato (è successo anche per la finale di Champions dell’Inter), perché, si è capito, in questi anni era organizzato per fare tutt’altro piuttosto che tifare e chi gestisce la sicurezza evitare ogni forma di concessione. È l’ora della fermezza perché l’obiettivo è più alto: ora o mai più.