Tare: "Non sono un grande fan dei dati e dell’intelligenza artificiale. L'esperienza è fondamentale, serve una profonda conoscenza dei valori umani delle persone"
Presente al Social Football Summit di Torino, Igli Tare, ds del Milan, ha dichiarato:
Sul compito di direttore sportivo: "Sono stato curioso anche da giocatore di capire come funzionavano le società. Ho sempre voluto entrare in profondità. All’epoca ero anche il capitano della nazionale albanese, prendere una decisione così in fretta aiuta. Così ho deciso e sono andato dai miei ex compagni: presentarmi nella veste di direttore sportivo è stato il discorso più difficile da fare ai compagni".
Da campo o da costruzione? "Tutti e due: per costruire una squadra vincente serve il rapporto quotidiano, io sono presente a quasi tutti gli allenamenti per capire le sfumature e sentire l’umore di tutti. Se dovessi scegliere? Devi conoscere tutte le problematiche che porta questo lavoro, quando devi gestire squadre con dei grandi campioni che devono trovare il loro spazio".
Sul ruolo dello scouting: "Non sono un grande fan dei dati e dell’intelligenza artificiale, per me sono cose che aiutano ad avere una visione ancora più ampia, però là sensibilità nel capire caratteristiche e personalità dei giocatori non te la danno. Vanno usate nel modo giusto, alla lunga serve anche tanto altro: l’esperienza è fondamentale, serve una profonda conoscenza dei valori umani delle persone".

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