TMW - Milan, quanta strada dal Rio Ave. Esserci è già un successo, ma oggi ti giochi (quasi) tutto

TMW - Milan, quanta strada dal Rio Ave. Esserci è già un successo, ma oggi ti giochi (quasi) tuttoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 19 ottobre 2021, 19:40News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Ivan Cardia per tuttomercatoweb.com

Trentacinque chilometri separano Vila do Conde, la città del Rio Ave, da Porto. Un anno e un paio di settimane marcano la distanza tra una serie infinita di rigori e una sfida che deciderà le sorti del Milan nel calcio continentale. Ieri i rossoneri giocavano per l’Europa League, oggi sono in Champions e scendono in campo per restarvi dentro. Un passo in avanti molto più lungo di 35 chilometri, ora che il Diavolo è di nuovo in Portogallo, a giocare per qualcosa che sembra simile ma è molto più prestigioso. E questo certifica quanti e quali step di crescita abbia avuto la squadra di Pioli in un lasso di tempo così breve che a guardarsi indietro sembra l’altro ieri e lo è anche, ma pare un altro mondo.

Comunque vada, sarà un successo. Ma oggi il Milan si gioca tutto. Il tema della distanza, del tempo che è passato, è inevitabilmente già stato un argomento di discussione al nuovo esordio in Champions League. Perché ad Anfield il Milan tornava dopo tanti anni in quella che era la sua casa, l’Europa dei grandi, quella che conta, quella della musichetta che ti fa venire la pelle d’oca. I rossoneri, lo si è scritto spesso, hanno bruciato il tempo, le tappe, corrono a duecento all’ora e non si fermano. Già essere qui, oggi, a giocarsi una partita di questo livello, è un successo. Perché per esempio quando è arrivato Pioli, con un filo di scetticismo di fondo, nessuno lo avrebbe davvero immaginato. E invece l’ha reso possibile. Rispetto a Liverpool, però, una differenza c’è ed è anche bella grossa. Lì il Milan ci arrivava con la gioia di chi torna e la consapevolezza di poter essere vittima sacrificale di una squadra molto sottovalutata. È persino andato vicino all’impresa, ma contava molto di più esserci di nuovo che fare risultato. Al Dragao, viceversa, essere presenti è un gran bel traguardo, ma non è più il tempo di cullarsi sul percorso fatto, quanto di pensare a quello che c’è ancora da fare. Nei 180 minuti contro il Porto, Calabria&Co si giocheranno quasi tutte le proprie ambizioni europee, misureranno dove possono andare. Dal doppio confronto uscirà la squadra che potrà coltivare qualche sogno di passaggio del turno, o più realisticamente (e non è detto che sarebbe un male) la possibilità di scendere in Europa League, una competizione che sarebbe alla portata di entrambe. Esserci, in buona sostanza, è già tanto. Ma ad Anfield bastava, al Dragao no: c’è un altro passo avanti da fare.