Stamattina vi faccio un'omelia. Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi

Stamattina vi faccio un'omelia. Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempiMilanNews.it
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sabato 7 dicembre 2024, 11:00News
di Antonello Gioia

A Milano oggi si festeggia Sant'Ambrogio, il Vescovo patrono della città. Per il Milan, però, c'è ben poco da festeggiare. Ma l'occasione per unire Milano e il Milan arriva proprio grazie a Sant'Ambrogio e ad uno dei suoi aforismi più famosi: "Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi". 

Vi chiederete: cosa c'entra col Milan questa citazione, la quale, ovviamente, intende rivolgersi ad un contesto di fede? Beh, alla fine, anche la tifoseria è una fede e anche nella vita da tifoso ci sono i momenti difficili, pesanti e cattivi...

Il Milan di Paulo Fonseca vive un po' questi tempi: cattivi, pesanti, difficili. Basti pensare che, dopo la sconfitta di Bergamo, potrebbe ritrovarsi all'ottavo posto in classifica a dicembre, lontanissimo dalla lotta Scudetto e lontano anche dalla zona Champions. Sono tempi, dunque, di sconfitte, di delusioni, di consapevolezza di non poter stare lassù in alto, di speranza ridotta per il prossimo futuro.

Fonseca, ieri sera, ha dato colpa anche agli arbitri (CLICCA QUI per leggere le dichiarazioni) di questa situazione. Per me esagerando, sui toni sicuramente, soprattutto perché la partita ha detto che l'Atalanta ha meritato di vincere al di dà del fallo o del non fallo sulla rete di De Ketelaere o dell'arbitraggio di La Penna.

Ma, come diceva Sant'Ambrogio con il "vivete bene e muterete i tempi", al Milan e a Fonseca si può dire "giocate bene e muterete i tempi". È inutile - o poco utile - lamentarsi dell'arbitro se si fanno solo due tiri in porta (uno dopo 15 secondi, l'altro con il gol di Morata), se nel secondo tempo ci si dimentica totalmente di attaccare e se si hanno 22 punti dopo 15 giornate. Poi si può anche giocare male e portare almeno un punto a casa. Ma il discorso è molto più profondo, più generale. C'è molto di più, nella sostanza di questo Milan, che non va. E allora, già che siamo in tema di spiritualità, ci si faccia un bell'esame di coscienza: giocatori, allenatori e, soprattutto, dirigenza per le scelte estive molto approssimative.