Da Ancelotti ad Allegri, l’ago della bilancia è sempre Pirlo

Da Ancelotti ad Allegri, l’ago della bilancia è sempre PirloMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 10 luglio 2010, 11:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

La storia rossonera di Andrea Pirlo era iniziata nell’estate del 2001 quando approdò sulla sponda rossonera del Naviglio, dall’Inter, con il ruolo di vice Rui Costa, ruolo ricoperto nel breve regno a Milano di Fathi Terim. Con l’avvento di Carlo Ancelotti, il centrocampista bresciano, sul finire della stagione, venne provato come regista nelle ultime gare di campionato dando ottimi risultati, come era già successo nelle sue due esperienze passate a Brescia, dove, in particolare nella seconda, Mazzone decise di arretrarlo di una ventina di metri per dargli più respiro e più libertà d’inventiva. Dalla stagione 2002-2003, il numero 21 rossonero è diventato il perno del Milan ed, in quella posizione, ha vinto tutto ciò che c’era da vincere in Italia ed in Europa, sempre da protagonista. In molti, lo avevano designato come il degno erede di un mostro sacro di quel ruolo, ossia l’attuale vicepresidente della FIGC, Demetrio Albertini, il metronomo per antonomasia del calcio italiano degli ultimi 20 anni.

La capacità di pensare alla giocata giusta, in pochi istanti, ha sempre caratterizzato lo stile di gioco di Pirlo e, anche con Leonardo, nonostante il 4-2 fantasia, che ne limitava, almeno all’apparenza, la libertà tattica e d’inventiva, si è dimostrato uomo chiave della compagine meneghina. Adesso, con Massimiliano Allegri alla guida della barca rossonera, Pirlo sarà chiamato, ancora una volta, a dettare i tempi all’orchestra milanista, cercando in tutti i modi di non farla stonare. Per facilitare tutto ciò, il tecnico livornese ha in mente una soluzione che potrebbe risultare decisiva, soprattutto in zona assist: spostare l’ago della bilancia del gioco una decina di metri più avanti rispetto ai due mastini, consentendogli così di liberarsi dei pensieri di pressing e marcatura e, di conseguenza, di pensare solo all’impostazione del gioco. Quello che sarà, sarà ma è innegabile che, da quasi due lustri pieni, Andrea Pirlo è l’uomo che può spostare e far cambiare lo stile di gioco, al Milan.