Il Giornale - Kessié: "Lo scudetto non è un tabù. Scetticismo sul Milan? Ci motiva, è la nostra vitamina"

Il Giornale - Kessié: "Lo scudetto non è un tabù. Scetticismo sul Milan? Ci motiva, è la nostra vitamina"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 16 gennaio 2021, 11:38Primo Piano
di Salvatore Trovato

Il centrocampista del Milan, Franck Kessié, uno dei pilastri della squadra di Pioli, ha rilasciato un'intervista al quotidiano "Il Giornale".

Intorno ai rossoneri continua a esserci un fastidioso e inspiegabile scetticismo: "Più che una spiegazione, abbiamo un ringraziamento da rivolgere. Perché questi ragionamenti e pronostici non fanno altro che motivarci ogni giorno di più. Sono le nostre vitamine. Penso che se avessimo il pubblico con noi, specie a San Siro, sarebbe molto meglio. Perché ci darebbe una carica strepitosa, come è avvenuto in occasione di qualche pre-partita. E magari avremmo avuto qualche risultato migliore".

Il Milan ha letteralmente cambiato marcia rispetto allo scorso anno: "Non c'è un segreto vero e proprio da svelare ma un piano di lavoro da raccontare. Pioli ci ha preso da parte e ha cominciato a parlare, a spiegare cosa voleva da noi. Il gruppo si è messo al lavoro con le sue idee e adesso continuiamo a farlo giorno dopo giorno. Da allora abbiamo anche cambiato faccia. La partita della svolta? Quellaa di Bergamo, dicembre 2019, 5 a 0 per l'Atalanta. Noi siamo il Milan non possiamo fare figure del genere. Da quel giorno in poi è scattata una certa molla".

Insomma, a Milanello la parola Scudetto non è un tabù: "E perché mai dovrebbe esserlo? Noi - ha affermato Kessié - abbiamo un mantra che ci ripete tutti i giorni mister Pioli: pensiamo a una partita alla volta. Adesso c’è il Cagliari, il resto non conta. Poi aggiungo: siamo il Milan, la storia parla per noi. E un club come il Milan non può sentirsi a disagio a parlare di scudetto. Non siamo da soli, naturalmente, a concorrere".

Al Milan Franck è per tutti il presidente: "Per me è un motivo di orgoglio. Perché ho una grande responsabilità che mi spinge a fare bene. Più di tutti".