Il no della UEFA getta il Milan in un limbo: Fassone e Mirabelli devono riprogrammare e "salvare" il mercato

Dopo le prime, incoraggianti, notizie di mercato che volevano il Milan lanciato verso la ricerca di un grande bomber, per ovviare ai palesi problemi realizzativi dell'ultima stagione, il "no" della UEFA al settlement agreement ha dato vita ad una tempesta che nessuno in casa rossonera sembrava prevedere. L'ottimismo di Fassone è andato a cozzare sul muro della commissione europea, in attesa di scoprire quale sarà la sentenza che graverà sulle spalle del Diavolo, sia nel breve che nel medio periodo.

RISCHIO FUGGI FUGGI - C'è chi pensa ad una possibile stangata, chi invece prevede sanzioni più lievi rispetto al più grande spauracchio, ovvero l'esclusione dalle coppe europee. Fatto sta che, a prescindere dalle ipotesi, il Milan inizierà con l'handicap un mercato che avrebbe dovuto essere decisivo per il miglioramento della rosa. Negli scorsi giorni si erano fatti i nomi di Immobile e Morata, ma la realtà sembra andare altrove, almeno in questa fase di limbo. Quale grande giocatore accetterà la corte rossonera senza sapere quali saranno le decisioni della UEFA? E soprattutto, in caso di mano pesante, quanti giocatori decideranno di abbandonare la nave?

MERCATO AD HANDICAP - Ad oggi, vista l'impossibilità di puntare a calciatori di altissimo livello, Fassone e Mirabelli dovranno fare il possibile per non veder svanire le trattative fin qui imbastite, provando a convincere elementi validi e potenzialmente "campioni" della bontà del progetto, nonostante quello che sta rappresentando il "no" della UEFA, anche a livello di immagine. Fatto sta che in queste settimane non si potrà perdere tempo, altrimenti il Milan, anche in caso di "clemenza" dell'organo amministrativo europeo, si troverà a completare un mercato in ritardo, con il rischio di veder svanire sul nascere diversi obiettivi. Eppure, in questo momento assolutamente complicato, doversi "soltanto" arrangiarsi con gli acquisti sembra davvero il minore dei problemi.