L'Al-Ahly spodesta il Milan, Galliani non ci sta: "Chiederemo lumi alla Fifa". E cita l'avv. Agnelli...

Un Egitto indigesto per il Milan. Non bastasse il lungo stop del Faraone El Shaarawy, ci ha pensato anche l’Al-Ahly a tormentare le giornate di Adriano Galliani. Il club del Cairo, infatti, ha superato i rossoneri nel numero di trofei internazionali, piazzandosi al primo posto, ma l’amministratore delegato milanista non ci sta e passa al contrattacco: "Quella coppa intercontinentale Afro Asiatica mi pare un po’ così - ha dichiarato, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport -. Sarà una competizione imperdibile, per carità. Però chiederemo lumi alla Fifa. Con tutto il rispetto per Asia e Africa". Galliani - osserva la rosea - non lascerà che il Milan venga declassato e privato dell’appellativo di club più titolato al mondo, riportato tra l’altro su maglie, bus, carta da lettere ("Peccato per la cancelleria - ha affermato sorridendo - sarà da buttare") e altro.
"Gli europei si rilassino - prosegue l’ad rossonero -, restiamo comunque i primi del continente per quantità di titoli internazionali vinti. Quanto al resto, i trofei forse andrebbero pesati oltre che contati, e questa non è una frase mia, ma dell’avvocato Agnelli. Rispettiamo tutti, ma prima di dare una risposta definitiva voglio vederci chiaro". Già lunedì, lo stesso Galliani, che non vuole perder tempo, consulterà gli organi internazionali del calcio. Nel frattempo, però, fa una proposta scherzosa alla Fifa: "Visto che conta questa coppa intercontinentale Asia-Africa, e che il Sud America è separato dal Nord America come zona calcistica e si giocava un trofeo con l’Europa, non capisco perché non si organizzi anche una bella sfida Oceania-Nord America". Una situazione, questa, buona anche per tirare in ballo vecchie storie: "Ho combattuto per la coppa Latina, ma non c’è stato verso: è una competizione pre-Uefa e non ci permettono di contarla". Il Milan, dunque, o meglio, Adriano Galliani non ha intenzione di mollare: la questione è apertissima e, a quanto pare, così delicata e cara al dirigente rossonero da scomodare addirittura i vertici del pallone.

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