Uno "Speedy Gonzalez" per tre ruoli, più di un jolly per Gattuso: le (sacre) treccine torneranno a svolazzare sulla fascia rossonera

Uno "Speedy Gonzalez" per tre ruoli, più di un jolly per Gattuso: le (sacre) treccine torneranno a svolazzare sulla fascia rossoneraMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 16 agosto 2018, 12:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Durante il Mondiale in Russia, quando Diego Laxalt si adoperava lungo la fascia sinistra uruguaiana, fu quesito comune chiedersi perché, nonostante l'esperienza maturata tra Serie A e Nazionale, nessuna "big" avesse offerto una (vera) chance al nativo di Montevideo. Il classe '93 arrivò in Italia nel 2013, acquistato dall'Inter, salvo poi essere subito spostato al Bologna in comproprietà, per non compiere più il percorso inverso. Nella sua avventura italica, Laxalt ha interpretato numerosi ruoli: in Emilia, alla guida di Pioli, il ragazzo fu impiegato come ala sinistra, laterale in mediana e addirittura come centrocampista centrale. Nel suo esordio in Serie A, il 25 settembre 2013, segnò due gol al Dall'Ara contro il Milan: un debutto da sogno che ha evidentemente segnato il suo destino.

LA GAVETTA E IL SALTO - Dopo il Bologna, Laxalt ha vissuto una breve esperienza all'Empoli, dopo essere trasferito al Genoa nel gennaio 2014, dove ha militato per tre stagioni e mezza. La svolta, alla guida di uno "scultore" come Gasperini, con un utilizzo preciso e costante come esterno sinistro di centrocampo, ruolo dove l'uruguaiano ha potuto far fruttare le sue innate doti di rapidità e resistenza, senza scordarsi delle buone qualità tecniche e di una discreta propensione al gol. Pur non essendo un attaccante, e avendo più compiti di spinta e sacrificio che di finalizzazione, Laxalt ha realizzato 8 reti nella sua permanenza in Liguria. La vetrina più prestigiosa è arrivata proprio quest'anno, con la convocazione di Tabarez per Russia 2018: il leggendario c.t., in patria non a caso definito "El Maestro", ha scelto per lui una collocazione nuova, quella di terzino sinistro. E Laxalt non solo ha risposto presente, ma ha anche disputato una competizione di altissimo profilo, in un ruolo dove ha ben figurato anche in fase difensiva.

PIU' DI UN JOLLY - Ecco, il grande dubbio attuale è il seguente: per quale casella il Milan ha deciso di acquistare Laxalt? Partiamo dal presupposto che il venticinquenne sudamericano potrà giocare, indistintamente, come esterno basso, mezz'ala sinistra e laterale offensivo, andando in un sol colpo a rimpinguare il pacchetto esterni e quello degli interni. Eppure, a giudicare dalla precisione certosina del binomio Leonardo-Maldini, è difficile credere che il classe '93 sia stato ingaggiato come semplice "jolly" o alternativa. Laxalt, per corsa ed accelerazione, è sicuramente uno dei rossoneri più validi. E in una squadra che ha sempre faticato a "strappare", la sensazione è che l'ormai ex Genoa giocherà tantissime partite e si tramuterà in un acquisto preziosissimo per le sorti milaniste. Che sia tornato il tempo di rivedere delle treccine (sacre per Laxalt, "nate" grazie alla figlia dell'osservatore uruguaiano del Chelsea) svolazzare su una delle fasce rossonere? Dal Defensor Sporting al Milan passando per l'Inter che non ha creduto fino in fondo a lui, un altro spunto per una motivazione che non mancherà di certo. Buena suerte Diego!