Bacca e Jack illuminano San Siro, la difesa spegne la luce

Bacca e Jack illuminano San Siro, la difesa spegne la luceMilanNews.it
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domenica 20 settembre 2015, 01:19Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri battono 3-2 il Palermo, grazie alla doppietta di Bacca e alla splendida punizione di Bonaventura, ma le ennesime amnesie difensive rischiano ancora una volta di rovinare tutto.

Sono serviti tre gol per conquistare la seconda vittoria in campionato e domare un combattivo Palermo, perchè questo Milan versione Mihajlovic ha dei nuovi pregi (tipo un attaccante che finalmente "la butta dentro") ma ancora antichi difetti, ovvero le amnesie difensive, vizio molto datato e che evidentemente nessun allenatore riesce a eliminare definitivamente. L'attacco ha costruito la vittoria, la difesa ha rischiato di distruggerla, perchè forse se il Milan non avesse segnato il terzo gol solo tre minuti dopo aver subito il secondo pareggio da parte dei siciliani, forse i tre punti non sarebbero arrivati, perchè il finale di partita si sarebbe complicato a dismisura per una squadra che sta ritrovando piano piano carattere e personalità, ma che potrebbe ricadere vittima di ansie e paure davanti a ripetute difficoltà. Mihajlovic ha avuto il coraggio di riproporre la stessa formazione del derby, rivisitando il detto che recita "squadra che vince non si cambia", trasformandolo in un meno pretenzioso "squadra che fa una buona prestazione non si cambia" e ha avuto ragione. Giusto così, perchè non si può sperare di dare un'identità alla squadra continuando a cambiare (uno degli errori compiuti da Inzaghi nella scorsa stagione) e, infatti, Sinisa insiste sullo stesso modulo senza esitazioni e ora sembra aver trovato undici titolari che gli offrono sufficienti garanzie. La prestazione è stata ancora caratterizzata da luci e ombre e lo dimostra il fatto che il risultato è stato in bilico fino al termine, ma i tre punti e qualche progresso sul piano del gioco e della manovra, oltre a una ritrovata incisività in attacco (tre gol segnati, altri sfiorati) bastano per uscire da San Siro soddisfatti e per affrontare con il giusto entusiasmo e una ritrovata serenità una settimana importante con altri due impegni ravvicinati che potranno dare qualche indicazione in più sul futuro di questo Milan.

Dopo il pienone del derby, San Siro torna in versione "mezzo pieno, mezzo vuoto", con meno di 35000 spettatori; evidentemente questo Milan non riesce ancora a entusiasmare il diffidente popolo rossonero e la sconfitta contro l'Inter non ha certo aiutato in tal senso, anche se l'impegno è stato apprezzato, così come la buona prestazione. L'unico settore discretamente pieno è, come da tradizione, la Curva Sud, che non si lascia deprimere dalla seppur dolorosa sconfitta contro gli odiati cugini e continua a sostenere a gran voce la squadra, provando a trascinarla al successo sul campo con l'incitamento dagli spalti, perchè anche questo serve a ridare coraggio, carattere e voglia di lottare a un gruppo reduce da stagioni amare. Come già detto, Mihajlovic conferma gli undici che hanno iniziato il derby, con Montolivo in regia, Bonaventura a centrocampo, Honda trequartista dietro alla coppia Bacca-Luiz Adriano e Zapata centrale accanto a Romagnoli, con De Sciglio e Abate sulle fasce e Kucka a completare la mediana.

Il Milan prova a fare la partita fin dai primi minuti ed è uno spunto di Luiz Adriano a mettere per la prima volta in difficoltà la difesa del Palermo, che in quest'occasione sbanda e rischia l'autorete, ma poi prende le misure agli attaccanti rossoneri e chiude tutti gli spazi, al punto che la seconda notizia da dare non è un'occasione da gol ma l'infortunio di Abate, costretto a lasciare il posto al giovane Calabria. Honda prova a riscattare la scialba prestazione nel derby con un doppio palleggio e conclusione al volo che finisce alta e quest'occasione precede di poco il vantaggio rossonero, nato da un bel cross di Calabria, rifinito da un colpo di tacco di Bonaventura e finalizzato da Bacca, che fa esplodere San Siro. Il Milan prende coraggio, non soffre la reazione del Palermo e prova a raddoppiare con Luiz Adriano e Bonaventura, ma viene beffato poco dopo la mezz'ora, visto che i rosanero segnano il gol del pareggio alla prima vera conclusione in porta, cioè un colpo di testa di Hiljemark che sfrutta al meglio un calcio d'angolo e, soprattutto, l'imprecisa uscita di Diego Lopez ostacolato da un paio di compagni. Milan punito dalla solita disattenzione su pallone spiovente in area da calcio piazzato, ma i rossoneri questa volta reagiscono alla disavventura, non scompaiono dal campo preda di ansie e paure e con grinta provano a riportarsi in vantaggio: ci prova Luiz Adriano, si cerca di sfruttare la spinta del pimpante e propositivo Calabria sulla fascia destra, Bacca tenta addirittura una rabona (che sicuramente avrà fatto infuriare Mihajlovic che preferisce la concretezza al superfluo) e poi ci riesce Bonaventura, sfruttando al meglio un calcio di punizione dal limite con una magica palombella che si infila al sette senza lasciare scampo a Sorrentino. Importante aver ritrovato il vantaggio prima della fine del tempo, per andare al riposo più tranquilli e sereni, ma la partita è ancora lunga per un Milan che ancora non riesce a dominare la scena, anche se ha giocato discretamente e sofferto poco in difesa.

I rossoneri iniziano la ripresa con l'intento di chiudere la partita per non soffrire fino in fondo e il più pimpante è sicuramente Bacca, sia in versione uomo assist che finalizzatore; un altro giocatore che strappa applausi è Calabria, soprattutto in occasione di qualche efficace chiusura difensiva, a dimostrazione che il popolo rossonero non disprezza i giovani, anzi forse ne vorrebbe anche di più in campo, invece di vederli sempre andare via in altre squadre che li sanno valorizzare maggiormente (emblematico il caso di Darmian, tanto per fare un esempio). Chi doveva o dovrebbe essere una giovane promessa, anzi ormai una realtà è De Sciglio, ma negli ultimi tempi il ragazzo ha avuto una inspiegabile e pericolosa involuzione e fatica a esprimersi sui livelli delle prime promettenti esibizioni della sua carriera in prima squadra; forse non gli ha giovato il fatto di essere sballottato a destra e a sinistra, non in senso metaforico ma proprio nel senso di fascia, visto che si alterna nei due ruoli di terzino destro e sinistro a seconda delle esigenze della squadra, ma sta di fatto che commette tanti errori sia in fase difensiva che in quella offensiva e sono rari i suoi spunti positivi, come il cross che raggiunge la testa di Kucka che, però, mette a lato. Il pubblico applaude l'ingresso in campo di Balotelli al posto di Luiz Adriano, anche se SuperMario entra con il suo solito andamento lento, ciondolante e indolente e sembra fin da subito meno combattivo rispetto al derby e, in effetti, non riuscirà a incidere in modo significativo. Certo è solo una casualità e non una colpa che dopo soli due minuti dal suo ingresso in campo arrivi il pareggio del Palermo; le colpe, infatti, sono tutte di una difesa che si fa infilare con troppa facilità da una triangolazione dei rosanero, con l'ex Gilardino che smarca Hiljemark solo davanti a Diego Lopez (con De Sciglio nel ruolo del birillo) e gli consente di far doppietta. Sembra la condanna all'ennesima delusione, ma il Milan reagisce prontamente e trova il terzo gol grazie a un bel cross di Kucka che Bacca sfrutta al meglio, incornando da attaccante di razza e battendo Sorrentino; terzo boato di San Siro e si spera che sia quello definitivo, ma il Palermo fa ancora paura e mette i brividi, sempre con Hiljemark e con Vazquez. Mihajlovic prova a rinforzare la linea mediana togliendo l'evanescente Honda e puntando sulla concretezza di Poli e dopo altri quattro minuti di recupero si può finamente esultare definitivamente per una vittoria sofferta, sudata ma sostanzialmente meritata.

Questa volta il Milan ha saputo abbinare buona prestazione e risultato e questo è un apprezzabile passo avanti: da sottolineare alcune prestazioni individuali, come quella di Bacca, del giovane Calabria ma anche del concreto e dinamico Kucka e del solito preziosissimo Bonaventura, autore di un gol gioiello su punizione che è solo la punta dell'iceberg di un'ottima partita da parte sua; non tutti, però, si sono esibiti ad alti livelli e fra i flop ci sono il già citato De Sciglio, Honda e il generoso ma troppo impreciso e confusionario Luiz Adriano, oltre a un Balotelli svogliato e indolente; senza infamia e senza lode gli altri e ora sarà curioso vedere se Mihajlovic insisterà sugli stessi anche a Udine o se farà un po' di turn over in una delle rare settimane con tre impegni di questa stagione senza coppe europee. La cosa importante è proseguire nel processo di crescita, aumentare i pregi e limitare i difetti, moltiplicare le luci e cancellare le ombre per ottenere sempre più vittorie e provare a tornare con carattere e personalità dove il Milan deve stare per storia e blasone, ovvero nelle zone alte della classifica e vittorie come questa sono importanti in questo senso, ma hanno bisogno di una pronta conferma a cominciare da martedì a Udine, dove vogliamo ancora vedere un Milan vincente e, magari, sempre più convincente.