Pippo record e l'orgoglio non evitano la beffa

Poteva essere la serata perfetta, con l'arrogante nemico Mou battuto dalle prodezze dell'eterno campione Inzaghi, che in un colpo solo ha effettuato il controsorpasso a Raul nella classifica degli eurobomber, superato finalmente Gerd Muller in vetta alla stessa classifica e superato anche un altro mito rossonero come Van Basten nel numero di gol segnati con la maglia del Milan; invece quel maledetto tiro di Pedro Leon passato sotto le gambe di Abbiati al quarto minuto di recupero lascia molto amaro in bocca, anche se all'atto pratico non compromette molto in chiave qualificazione, perchè questo Milan-Real era una sfida prestigiosa e molto sentita per tanti motivi e una vittoria sarebbe stata molto importante per tutto l'ambiente rossonero; purtroppo non è arrivata, ma la reazione d'orgoglio nella ripresa, dopo un primo tempo in cui il Milan ha rischiato in alcuni frangenti il tracollo come al Bernabeu, deve far felici i tifosi rossoneri, che hanno vissuto una vasta gamma di emozioni in questa serata: ansia e tensione nel pre-partita, timore e paura quando sembrava che il Real potesse dominare e vincere facilmente, rabbia per il gol di Higuain arrivato proprio allo scadere del primo tempo, cosa che solitamente taglia le gambe a chi subisce la rete; e poi speranza nella ripresa, soprattutto al momento dell'ingresso dell'acclamatissimo Inzaghi, esaltazione al momento del pareggio, delirio quando Pippo ha insaccato il gol del sorpasso, tensione in attesa di una fine che non arrivava mai e tremenda delusione per la beffa finale. Da tutto ciò si può capire che la partita è stata bella, emozionante, coinvolgente e ricca di episodi e colpi di scena; il Real ha dimostrato di essere superiore, ma questo Milan se l'è giocata quasi alla pari, come aveva promesso e tutto sommato il pareggio può essere considerato giusto, anche se subirlo a pochi secondi dalla fine fa sempre male.
Ancora una volta San Siro apre i battenti molto presto, poco dopo le 17:30 e le avanguardie del tifo rossonero cominciano a riempire lo stadio che si annuncia tutto esaurito, anche se il settore ospiti non sarà completamente pieno; come sabato scorso in occasione della partita contro la Juve, la Curva Sud ha preparato una coreografia ma questa volta anche nel rettilineo arancio (primo e secondo anello) è stato organizzato qualcosa che si svelerà, come sempre, solo all'ingresso delle squadre per l'inizio della partita. Appena Mourinho fa la sua apparizione in campo viene sommerso di fischi e di cori ostili e si vendica indicando il tre con la mano, come a ricordare i trionfi suoi e dell'Inter della scorsa stagione e scatenando la reazione dei tifosi rossoneri. Quando i giocatori entrano in campo per il riscaldamento, lo stadio è già discretamente pieno e i tifosi si esaltano vedendo Gattuso schizzare fuori dal tunnel come un indemoniato; è lui a dare la carica al popolo rossonero che non si fa pregare ed incita i giocatori. Poi, al momento dell'ingresso "ufficiale" delle squadre per l'inizio dell'incontro, va in scena lo spettacolo della Sud: lungo striscione in transenna che recita "IN FONDO ALL'ANIMA PER SEMPRE TU", mentre la gente con le plastiche disegna la scritta A.C. MILAN bianca su sfondo rossonero al nsecondo anello e, al primo anello, una bandiera rossonera e una di Milano affiancate; nei settori arancio, invece, viene formata la maglia rossonera su sfondo bianco; una grande atmosfera, un clima speciale per una sfida speciale, perchè Milan-Real è una grande classica del calcio europeo, anche se non è sfida da "dentro o fuori" e non è nemmeno decisiva per la qualificazione delle due squadre. Quando nell'aria risuona l'inno della Champions, come sempre viene la pelle d'oca e si spera che la "musichetta" riesca a motivare a dovere i campioni rossoneri, come spesso accaduto in passato.
Invece l'avvio non è molto rassicurante: il Real Madrid ha il comando del gioco e spinge sull'acceleratore provando a sorprendere e mettere in crisi i rossoneri come successo all'andata; tocca prima ad Abbiati poi a Pirlo (doppio salvataggio nella stessa azione) evitare che il Real riesca a portarsi in vantaggio, ma la sensazione è che ancora una volta la squadra di Mourinho sia superiore; insomma c'è da soffrire, ma la differenza rispetto alla sfida del Bernabeu è che il Milan non è completamente immobile e terrorizzato ma prova generosamente ad uscire dal guscio e a giocarsela alla pari. Il Real gioca e conclude di più, ma anche i rossoneri hanno un paio di ghiotte occasioni, entrambe sui "piedoni" di Ibra, che prima sparacchia mollemente su Casillas in uscita e poi tenta il pallonetto "stile Genoa" ma lo mette sul fondo. Purtroppo i partner d'attacco di Ibra non sono in serata di grazia: Pato è generoso ma spesso pasticcia troppo, Ronaldinho è in versione "tanto fumo e poco arrosto" e nemmeno lui incide in una partita che sembra prendere una brutta piega da un momento all'altro. Proprio quando pare che il primo tempo possa chiudersi in parità e che il Milan abbia la possibilità di riorganizzarsi nell'intervallo, arriva la mazzata del gol subito allo scadere, un'azione improvvisa che sorprende l'imbambolata retroguardia rossonera e un lampo di Higuain che batte Abbiati e getta nello sconforto il popolo rossonero, che ha cercato in tutti i modi di sostenere una squadra che in alcuni momenti è sembrata in palese difficoltà ma non ha mai peccato in impegno e generosità.
Allegri inizia la ripresa con la stessa formazione, poi capisce che deve far qualcosa per dare la scossa alla squadra prima che sia troppo tardi e inserisce Inzaghi al posto di Ronaldinho; mossa strana perchè ora manca un ispiratore per le tre punte che rischiano di rimanere isolate là davanti, ma è una mossa vincente, perchè Ibra comincia a svariare largo sulle fasce sapendo che in mezzo c'è una "garanzia" come SuperPippo, acclamato dai tifosi già mentre si stava scaldando e salutato da un'autentica ovazione al momento dell'ingresso in campo. Proprio l'asse Ibra-Pippo costruisce il gol del pareggio con la generosa complicità di Casillas, che "spapereggia" sul tiro-cross di Ibra e consente a Inzaghi di insaccare di testa da pochi passi. Nessuno avrebbe mai immaginato che quella palla potesse finire in quel punto, ma Inzaghi è speciale proprio per questo fiuto del gol e si trovava al posto giusto nel momento giusto, per un gol apparentemente facilissimo ma solo per un predatore delle aree di rigore come lui. Niente di nuovo, niente di strano, visto anche che Pippo era entrato con una straordinaria carica agonistica, trasmessa ai compagni e anche al pubblico con ampi gesti per richiedere un tifo ancora più caldo, perchè lui è così e con lui in campo l'adrenalina scorre a fiumi, soprattutto in serate come questa. Inoltre era sicuramente motivato dal fatto che un paio di settimane fa proprio l'ex stella del Real Madrid, cioè Raul lo aveva superato nella classifica degli eurobomber e questo gol mette le cose a posto. Ma non è ancora finita, perchè nonostante Allegri tolga una punta (Pato) per inserire un centrocampista (Ambrosini), perchè evidentemente dopo gli spaventi del primo tempo un pareggio può anche star bene, la serata prende una piega decisamente positiva quando lo stesso Pippo scatta sul filo del fuorigioco e punisce l'avventata uscita di Casillas con un tiro che entra lentamente e beffardamente in rete. San Siro eplode in un boato incredibile e i tifosi rossoneri pregustano finalmente un successo contro la bestia nera Mourinho. Allegri inserisce Seedorf al posto di Gattuso (stremato ma salutato da un'autentica standing ovation per un'altra prestazione da vero Ringhio) confidando nella capacità dell'olandese di gestire sapientemente il pallone in un finale che si preannuncia infuocato e in cui serve corsa e grinta ma anche esperienza e saggezza, ma proprio quando la vittoria sembra ottenuta e si pregusta la festa finale, arriva l'atroce beffa: i protagonisti sono i due nuovi entrati Benzema e Pedro Leon: il primo serve il secondo che batte Abbiati facendogli passare il pallone sotto le gambe e sugli spalti di San Siro cala il gelo, anche se alla fine un applauso scrosciante saluta la squadra e la ringrazia per una prestazione coraggiosa e determinata, anche se non perfetta come si sognava alla vigilia.
Un pareggio così lascia sempre un po' di rammarico e sicuramente i rimpianti più forti li avrà Inzaghi, perchè una serata magica ora lo è un po' meno, visto che alle soddisfazioni personali non si è aggiunta quella di squadra e sicuramente Pippo non potrà gioire fino in fondo per i record che ha battuto. Era l'uomo più temuto da Mourinho, sembrava una provocazione e invece il tecnico portoghese ci aveva visto giusto nell'ennesima serata in cui Ibra non è stato decisivo se non come uomo assist: mentre lo svedese ha sprecato le due occasioni capitategli nel primo tempo, Inzaghi è stato implacabile e ha insegnato al compagno come si fa ad essere determinanti nelle occasioni speciali; in fondo le cifre mai come in quest'occasione parlano per lui e lo fanno definitivamente entrare nella storia del calcio europeo; peccato che una rimonta orgogliosa firmata dalla sua doppietta non si sia conclusa con la vittoria ma questo pareggio è comunque utile per la classifica del girone e deve far capire alla squadra di essere sulla strada giusta; il Real è ancora superiore e lo ha dimostrato, ma il Milan non è uscito con le ossa rotte come all'andata, anzi ha sfiorato la vittoria e può guardare al futuro con un po' più di ottimismo, anche se quella beffa finale fa davvero male.
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