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Jacobelli: "Il Milan ieri ha avuto il 'braccino corto'. Maldini e Massara hanno dimostrato sul campo il loro valore"

ESCLUSIVA MN - Jacobelli: "Il Milan ieri ha avuto il 'braccino corto'. Maldini e Massara hanno dimostrato sul campo il loro valore"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 17 maggio 2021, 18:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

La redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport. Con lui abbiamo parlato dell'attualità rossonera, a partire dal pareggio di ieri con il Cagliari, dei prossimi impegni del Milan e di alcuni singoli rossoneri. Ecco le sue parole: 

Il pareggio di ieri sera tra Milan e Cagliari, un match point fallito dai rossoneri, può compromettere la qualificazione alla Champions League del prossimo anno?

"Certamente il Milan e i suoi tifosi pensavano ad un esito diverso della sfida tra Milan e Cagliari che ha avuto il merito, nonostante il pareggio del Benevento a Crotone lo avesse messo in salvo, di onorare l'impegno fino in fondo. I sardi sono stati protagonisti di un'impresa straordinaria con la salvezza e la partita di ieri ha certificato la crescita della squadra di Semplici. Il Milan dal canto suo ha avuto il 'braccino corto' perchè ad un passo di un traguardo che insegue da 7 anni, da un lato temeva di subire una beffa e dall'altro ha cercato in maniera diversa rispetto alle due partite, senza lucidità e senza precisione, il vantaggio. Credo però che sia una reazione comprensibile. Quando si insegue da 7 anni un obiettivo così importante, una competizione che è l'habitat naturale del Milan, e si è a 90 minuti da questo traguardo capita di incepparsi così come ad un grande tennista ad un punto dalla vittoria. Credo che sia un'esperienza importante e non ho dubbi che vedremo un altro Milan in campo contro l'Atalanta. La situazione è in bilico non solo per i rossoneri ma anche per la Juventus mentre il Napoli lo vedo in gran forma, dopo l'undicesima vittoria nelle ultime 14 partite. Tutta la squadra di Gattuso sta molto bene quindi vedremo cosa farà la Juventus e l'Atalanta che sarà reduce dalla finale di Coppa Italia proprio contro i bianconeri. Dall'esito di questa partita si capirà lo stato di forma dei bergamaschi ma anche della Juventus  che ha capito che il loro destino non è più nelle loro mani"

Giudicando complessivamente la stagione del Milan sin qui, quali sono stati secondo lei i punti di forza e i fattori di debolezza della rosa di Pioli?

“Intanto bisogna ricordare il punto di partenza che fu il 22 dicembre del 2019, quel 5-0 subito contro quell’Atalanta che affronterà proprio domenica. Da lì ci fu una svolta perchè la squadra, passo dopo passo, si è rialzata a tal punto da fare un anno solare straordinario. La squadra di Pioli, che ha fatto un lavoro straordinario, è ricca di talento, giovane e di grande futuro. E’ una squadra che può aver accusato pause di rendimento ma è una formazione capace di credere in sé stessa, di essere prima in classifica per tante giornate e capace di divertire. Il giudizio sulla squadra, indipendentemente dal piazzamento finale, è molto positivo anche se l’ambiente si augura giustamente un approdo alla Champions League. Il calcio italiano, per fortuna, sta ritrovando il Milan ad alti livelli. E’ chiaro che poi sul mercato estivo il Milan debba trovare un attaccante in grado di andare in doppia cifra in assenza di Ibrahimovic che per fortuna non dovrà sottoporsi ad alcun intervento chirurgico. Purtroppo non parteciperà all’Europeo, una competizione a cui lui e la Svezia tenevano tanto ma fortunatamente non dovrà subire un lungo stop. Sul mercato, come detto prima, il Milan dovrà avere come primo obbiettivo quello di trovare un grande attaccante, specie se tornerà in Champions League”

Ha giustamente citato il nodo attaccante. Tra i nomi che circolano in orbita Milan, in particolare, figurano quelli di Vlahovic e Belotti. Se fosse un dirigente rossonero su chi punterebbe?

“Ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Belotti, in questo ultimo periodo, ha accusato un calo di rendimento ma nel Torino, sopratutto in questa squadra, il ‘Gallo’ ha fatto delle cose straordinarie negli ultimi due anni. Belotti, nel bassissimo livello di gioco dei granata, è stato l’uomo che ha tenuto in piedi il Torino e questo denota la sua forza. Vlahovic, dal canto suo, ha 21 anni ed è nel pieno della sua maturità calcistica ed è un grandissimo giocatore. Bisognerà capire chiaramente cosa vorranno fare Torino e Fiorentina e quale sarà la valutazione dei due giocatori se saranno messi sul mercato. Noi dobbiamo pensare che la situazione di indebitamento complessiva che sta attraversando il calcio porterà ad un ridimensionamento sia dei cartellini che degli ingaggi che verranno concordati. Qualora il Milan rientrasse in Champions, se la scelta di un nuovo attaccante ricadrebbe su Vlahovic o Belotti sarebbe ugualmente una decisione felice. Vlahovic, in particolare, è esploso a Firenze, in una formazione che ha cambiato due volte allenatore, che ha faticato in campionato e che era partita con ambizioni diverse da quelle che l’hanno vista protagonista”

In questa stagione il Milan ha dimostrato sia di essere dipendente da Ibrahimovic che di poter fare a meno delle giocate dello svedese. E’ giusto affermare che la squadra rossonera necessiti più caratterialmente che tecnicamente dalla leadership del numero 11?

“Intanto bisogna sottolineare l’importanza del ritorno di Ibrahimovic in rossonero. Come giustamente ha sottolineato, Il Milan ha avvertito immediatamente la scossa positiva trasmessa da Ibrahimovic al suo ritorno a Milanello. Pioli è stato molto bravo a motivare la squadra anche in assenza del campione svedese, così come i suoi compagni di reparto. La decisione di prolungare il contratto di Ibrahimovic di un altro anno è stata molto saggia e positiva. Il Milan dopo il ritiro dei grandi leader che ha avuto nel tempo, aveva molto bisogno di una guida all’interno della squadra. La sua presenza è fondamentale e abbiamo visto ieri quanto abbia sofferto in panchina e il suo rammarico dopo la mancata vittoria. Ibrahimovic è stato fondamentale in campo e lo sarà anche in questi giorni che separano la squadra dalla trasferta di Bergamo quindi ritengo che lui sia il perno del Milan nel presente e nella prossima stagione. Lo sarà sia nelle presenze sul terreno di gioco, che mi auguro siano tante, che negli spogliatoi di San Siro e di Milanello. La sua figura è tanto fondamentale quanto quelle di altre figure dirigenziali”

Un applauso quindi al lavoro di Maldini e Massara.

“Esattamente. Hanno avuto un ruolo importantissimo perchè sono due dirigenti che hanno dimostrato sul campo di essere veramente bravi. La politica di andare a scovare i talenti, di portarli al Milan nonostante le oggettive difficoltà economiche e grazie al lavoro di Pioli di lanciarli in orbita è una testimonianza del loro lavoro. Gli esempi sono tanti ovvero quelli di Brahim Diaz, di Tomori o di Saelemaekers che è un giocatore ricco di talento. Leao stesso dato che l’anno prossimo metterò a frutto l’esperienza di questa stagione. Questa è una squadra che ha un grande futuro e adesso deve fare l’ultimo passo fondamentale dal punto di vista del prestigio, dei tifosi e del bilancio. Arrivare in Champions League o piazzarsi tra le prime quattro può portare tra i 50 e i 55 milioni di euro e questo fa capire la valenza di un piazzamento europeo. In un momento come questo anche 5 milioni fanno la differenza”

Soldi che potrebbero fare la differenza chiaramente anche per il rinnovo di Donnarumma che ieri ha raggiunto quota 250 presenze in rossonero. Un suo commento su questo traguardo e su quello che potrebbe essere l’esito della vicenda rinnovo?

“Donnarumma è un fenomeno. Siamo abituati a considerarlo un veterano ma è un ragazzo di 22 anni, lanciato in campionato a soli 16 anni. Questo ragazzo è un autentico fenomeno e mi auguro tanto che possa rimanere in rossonero. In caso di qualificazione alla CL penso che questo accadrebbe sicuramente anche perchè penso che Donnarumma smani dalla voglia di giocare questa competizione con il Milan. E’ molto legato al rossonero e non è facile fornire una prestazione del genere in un turbine di emozioni del genere. Ieri ha tenuto a galla il Milan con due riflessi incredibili su Godin e Pavoletti. Mi auguro che rimanga al Milan perchè, riallacciandomi alle considerazioni di prima, i rossoneri hanno bisogno di figure come Ibrahimovic che è una leggenda e di una figura destinata a diventare un totem rossonero come Donnarumma"