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Massaro: “Felice per Gabbia, sognava l’esordio col Milan. Pioli ha dato ordine e sicurezza. Tutti al Brianteo per il Femminile”  

ESCLUSIVA MN - Massaro: “Felice per Gabbia, sognava l’esordio col Milan. Pioli ha dato ordine e sicurezza. Tutti al Brianteo per il Femminile”  MilanNews.it
mercoledì 19 febbraio 2020, 15:30ESCLUSIVE MN
di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha intervistato l’ex attaccante rossonero e abbassador del Milan Daniele Massaro in vista della doppia sfida contro la Fiorentina. Non solo la prima squadra, ma anche nel campionato femminile ci sarà l'incrocio con la viola. 

Il prossimo week end sarà caratterizzato da una doppia sfida del Milan sia maschile che femminile contro la Fiorentina. Hanno un sapore particolare queste partite per Daniele Massaro?

“Sono nato milanista, la maglia rossonera è per me una seconda pelle, quindi vivo ogni partita del Milan sempre con grande emozione ed entusiasmo. Certo, quando poi si gioca contro la Fiorentina l’emozione è doppia perché una parte della mia carriera è passata da Firenze, dove ho vissuto 5 stagioni belle in cui sono cresciuto molto sia dal punto di vista personale che tecnico. La coincidenza ha voluto che a meno di 24 ore di distanza si giochi sia la gara in trasferta della squadra maschile, che quella casalinga al Brianteo delle ragazze. Per me è una grande attesa e sono certo che saranno sfide particolarmente belle da seguire”.

Un’altra particolare coincidenza che riguarda le due prime squadre del Milan: i giovani. Da una parte lunedì sera Gabbia ha esordito in rossonero in Serie A, dall’altra Sara Tamborini a 18 anni ha segnato il suo primo gol in Serie A

“Il valore di questi giovani è inestimabile, il Milan ha fatto e continua a fare un ottimo lavoro dal punto di vista del vivaio. Sono felice per Matteo Gabbia, merita di avere questa opportunità, anche lui, come me, sognava di esordire con la maglia della sua squadra del cuore e lo ha fatto in maniera egregia. Lunedì sera ero a San Siro, di fianco a Galliani, nel momento in cui stava entrando in campo gli ho detto che è un calciatore con una grande personalità. Personalmente Gabbia l’ho seguito anche durante le partite della tournée estiva e mi ha impressionato nel dirigere la difesa: è un ragazzo intelligente, elegante nelle giocate. Sono sicuro che farà una grande carriera. Invece mi ha sorpreso molto Sara, giovanissima, arrivata quest’anno in squadra. Nonostante i 18 anni negli spezzoni di gara giocati ha dimostrato di essere molto tranquilla e di non subire pressioni. Lo ha dimostrato con il gol di domenica contro il Tavagnacco, sono d’accordo con le parole di Maurizio Ganz: al di là del gol, la cosa più bella che ha fatto Tamborini è stata la lettura della giocata, si è fatta trovare pronta, non era semplice e non era scontato. Vorrei citare, però, tra le giovani anche Miriam Longo. Se continueranno a impegnarsi come stanno facendo diventeranno delle calciatrici di grande spessore.

Come vedi l’evoluzione nel corso della stagione delle due squadre agli ordini di Pioli e Ganz?

“Stefano è un grande professionista, sta dando ordine alla squadra che ha trovato maggiore sicurezza, compattezza. Mi ricordo le sfide di quando era alla Juventus, in quel periodo ero ancora alla Fiorentina e proprio all’ultimo anno, quando ero in scadenza di contratto, ebbi una proposta da parte della Juventus (fino a quel momento la mia squadra del cuore non mi aveva mai cercato). Poi nel febbraio dell’86, dopo l’acquisto del Milan da parte di Silvio Berlusconi, mi chiamò Galliani, mio padre sportivo,…Non gli feci neanche finire la frase, dissi subito di sì. Maurizio lo conosco molto bene, so le sue qualità e non mi stupisco di quello che sta facendo con la Prima squadra femminile”.

Hai seguito la stagione della Prima Squadra femminile?

“Certo, le sto seguendo dalla prima partita di campionato. È bello vederle giocare, non hanno nulla da invidiare rispetto ai colleghi maschi. Sono molto tecniche, in campo mostrano le competenze tattiche indicate dall’allenatore e grazie al continuo sviluppo del movimento e un livello sempre più alto di preparazione atletica sono cresciute molto anche dal punto di vista fisico. Quello che mi impressiona maggiormente è il carattere: combattono su ogni pallone anche quando il risultato è acquisito, affrontano i momenti difficili come uno svantaggio con grinta. Penso che sia merito sia delle ragazze, ma anche di Maurizio che ha saputo gestire questo gruppo con grande equilibrio”.

Da attaccante hai qualche consiglio per Valentina Giacinti?

“Parto dal presupposto che Ganz può sfruttare la qualità dell’intero reparto offensivo. Valentina è una bomber di razza, veloce, acuta, con intelligenza tattica. Mi piace molto la sua voglia di darsi da fare per la squadra, è una calciatrice generosa, a volte troppo. Se dovessi darle un consiglio le direi che ci sono situazioni in cui è meglio non disperdere troppe energie, perché grazie ai movimenti delle compagne di reparto deve solo pensare alla giocata migliore per trovare la rete”.

Seguirai dal vivo le partite?

“Sabato sera purtroppo non potrò essere a Firenze, vedrò e tiferò per i rossoneri dalla tv. Domenica invece farò di tutto per essere al Brianteo a Monza a sostenere Ganz e le nostre calciatrici. Questa gara è uno scontro diretto, vale il secondo posto in solitaria e una vittoria permetterebbe di porre un mattoncino ulteriore verso la qualificazione in Champions League. Ai tifosi delle rossonere dico: “venite tutti al Brianteo domenica per sostenere la squadra femminile”. Siamo tutti parte della stessa grande famiglia del Milan”.

Che ricordi hai di Firenze?

“A Firenze ho ricordi bellissimi, sia per la città che per l’esperienza sportiva. È stata una grande opportunità per un ragazzo che si accingeva a giocare in Serie A. Lì ho capito che non sarebbe stato più solo un sogno, ma una straordinaria realtà il poter percorrere la carriera da professionista e magari indossare un giorno la maglia della mia squadra del cuore: il Milan. Ricordo che la prima cosa che chiedevo la domenica era proprio il risultato del Milan. Mi vengono in mente altri aneddoti di quegli anni: l’ultima con la Fiorentina è stata una delle mie partite più belle. Quella gara ci permise di andare in Europa, mentre il Milan non riuscì a centrare l’obiettivo. Ero ovviamente contento da una parte, meno dall’altra. Passai al Milan la stagione successiva. Raggiungemmo l’Europa l’anno dopo e mi sono tolte molte soddisfazioni, con un gruppo straordinario”.

di Antonio Vitiello