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Pellegatti: "Per puntare allo scudetto, il Milan deve assicurarsi Chiesa o Bernardeschi"

ESCLUSIVA MN - Pellegatti: "Per puntare allo scudetto, il Milan deve assicurarsi Chiesa o Bernardeschi"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
sabato 15 agosto 2020, 14:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Milannews.it, il noto giornalista di fede rossonera Carlo Pellegatti ha fatto il bilancio sulla stagione rossonera appena conclusasi e alcune previsioni su quella che verrà. Queste le domande e le risposte:

E’ stata una stagione a due facce quella del Milan con un rendimento decisamente deludente nella prima parte di campionato seguito da un cammino pressoché immacolato nel finale del torneo. Che voto merita complessivamente la stagione rossonera e perchè?

“Dunque io darei un 7 figlio di un 8 nel campionato che ha seguito la forzata sosta per il Coronavirus e di un 6 precedente allo stop della stagione. La sufficienza, in particolare, è giustificata dal fatto che il Milan nel 2019 avrebbe probabilmente meritato anche un 5 ma i primi due mesi del 2020 hanno visto una buona ripresa che giustificano la sufficienza.”

Quale è stato il miglior giocatore della stagione rossonera?

“Visto che la stagione inizia ad Agosto ed è finita, in questo caso, a Luglio, il giocatore che secondo me ha meritato l’oscar di miglior giocatore è Gigio Donnarumma. Ho visto tutti gli highlights di questa stagione e Donnarumma ha regalato al Milan almeno 10 punti e quindi secondo me è stato il giocatore che ha avuto il rendimento più costante dall’inizio alla fine. Il suo futuro è una priorità per il Milan.”

A che punto siamo per il suo prolungamento?

Dicono che sarà un discorso di fine estate anche se sarebbe insopportabile andare avanti con queste discussione fino ad Ottobre. Gigio è fondamentale per il Milan del futuro”

Tra i grandi protagonisti della ripresa del Milan, senza dubbio, vi è Stefano Pioli. Che meriti ha secondo lei il tecnico emiliano?

“Tantissimi meriti perchè dopo un inizio difficile con l’arrivo di Ibrahimovic è stato bravissimo a cambiare il modulo esaltando così sia Rebic sia soprattutto Kessiè, un giocatore che ha avuto meno campo da coprire restando maggiormente lucido, specie nell’area avversaria come confermano poi i gol che ha segnato. Grazie anche all’arrivo di Ibra è stato bravissimo a modificare lo schema e a mantenere la giusta serenità nell’ambiente senza farsi influenzare dalle voci su Rangnick e facendosi ben volere dal gruppo dei giocatori. Il boato di Sassuolo alla sua conferma come allenatore del Milan nella prossima stagione è emblematico dello splendido ambiente che ha creato.”

Giustamente ha citato Rebic tra i grandi protagonisti della stagione. In virtù della prima parte di stagione dove il croato aveva faticato a trovare la propria collocazione in campo, si aspettava un rendimento così importante nella seconda parte di stagione?

“No, non me lo aspettavo perchè ho visto un giocatore poco motivato e anche un po’ indolente. Come ha detto giustamente Pioli è tutto merito di Rebic perchè il croato dopo Natale si è autotrasformato anche se sicuramente l’arrivo di Ibrahimovic lo ha aiutato a crescere.”

A che punto siamo per il rinnovo di Ibrahimovic e quanto è importante la conferma dello svedese per la prossima stagione?

“L’entourage, i tifosi, lo stesso Ibrahimovic, l’allenatore e i compagni danno per assodato che Ibra è fondamentale anche nella prossima stagione. E’ un fatto indubbio. Da quello che mi hanno detto non ci sono ancora micropassi nella conclusione della trattativa che tuttavia, sono convinto, che si chiuderà felicemente. C’è da dire che mancano 9 giorni al ritiro perchè il 24 il Milan riprenderà gli allenamenti: in questo senso, quindi, non credo che la squadra ricominci senza il contratto firmato da Ibrahimovic. Io voglio credere che lo svedese sarà a disposizione di Stefano Pioli solo che bisogna sedersi ad un tavolo, parlare e firmare.”

Sul mercato, un nome che viene accostato insistente al Milan è quello relativo al ritorno di Bakayoko. Secondo lei è il nome giusto per rinforzare il centrocampo rossonero?

“Per me potrebbe essere il nome giusto come alternativa a Kessiè, non come alternativa a Bennacer. Se l’algerino, infatti, ipotizziamo che non sia disponibile per una partita, il Milan perderebbe il proprio ‘brain power’ ovvero il proprio cervello calcistico. Potrebbe mettere insieme Bakayoko e Kessiè ma sarebbe un centrocampo troppo muscolare. Io personalmente andrei a cercare un’alternativa a Bennacer oltre all’arrivo di Bakayoko o in sostituzione del ritorno di quest’ultimo in rossonero.”

Sempre rimanendo in tema mercato, che sessione si aspetta quest’estate da parte della dirigenza rossonera e se Carlo Pellegatti fosse direttore sportivo del Milan su che nomi punterebbe per rinforzare la rosa rossonera?

“Se dovessi intervenire sul mercato andrei a colmare il gap in alcuni ruoli. Per quanto riguarda il terzino spero in Aurier, a centrocampo spero che arrivi qualche profilo interessante mentre per quanto riguarda l’attacco si continua a ripetere che in caso di conferma di Ibrahimovic non dovrebbe arrivare nessun’altro a meno che non sia una vera e propria opportunità. Perso Tonali che secondo me era un giocatore ideale per la rosa rossonera, a centrocampo valuterei un profilo per rinforzare la fascia destra. In questo senso, quindi, punterei su Chiesa o Bernardeschi. Il primo è un profilo che ha freschezza, senso del gol ed è milanista oltre che essere un grande giocatore. Il secondo, invece, perchè è da anni in un club del livello della Juventus e quindi farebbe fare un salto di qualità alla squadra. Per costruire un Milan più forte e che possa lottare per lo scudetto, questi sono i nomi giusti. La squadra non si deve limitare alla qualificazione alla Champions League perchè il Milan dalla sua fondazione è una squadra che lotta per vincere e deve tornare a farlo al più presto. Io desidero che il Milan entri in Champions League da squadra che può ambire ai massimi livelli: io sono stato abituato così e voglio continuare a pensarla così. Con una squadra con Chiesa o Bernardeschi oltre a Calhanoglu e Rebic dietro Ibrahimovic, posso pensare allo scudetto.”

Appurato che il rendimento di Ibrahimovic in campo è indiscutibile, si aspettava una leadership così importante da parte dello svedese? Preciso: inserito in un contesto così diverso dal Milan che aveva lasciato, con giocatori giovani al suo fianco, si sarebbe aspettato una maturità così forte da parte di Ibrahimovic?

“Ibrahimovic è un ragazzo intelligente, ambizioso e orgoglioso. Ha un forte ego però lo divide sempre con i suoi compagni. Sa che può trascinarli ma sa che può essere trascinato. Quando si arrabbia, non si altera per fare un gol in più. Ibra ama Milano, ama il Milan e i suoi compagni quindi direi che si è comportato ottimamente."