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Roma: "Maignan? Sento parlarne da anni. Con Kjaer-Tomori è più facile per un portiere, Tonali alzi l'asticella"

ESCLUSIVA MN - Roma: "Maignan? Sento parlarne da anni. Con Kjaer-Tomori è più facile per un portiere, Tonali alzi l'asticella"
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 29 giugno 2021, 18:00ESCLUSIVE MN
di Antonello Gioia

Flavio Roma, ex portiere del Milan, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it soffermandosi sugli argomenti principali di casa Milan, dal calciomercato "francese" - considerando che lui ha giocato ed abita attualmente in Francia - ai temi della prossima stagione.

Come valuta l'acquisto di Maignan da parte del Milan?
"Ne sento parlare già da diversi anni. A Monaco c'era un tecnico che lo aveva allenato nel settore giovanile del PSG e già ci diceva: 'Guardate che questo ragazzo è fortissimo, è il più forte che c'è in Francia'. E poi al Lille si è confermato sul campo. Era già un ragazzo dalle grandi doti notato sin da piccolo dagli addetti ai lavori".

Quali sono i suoi pregi?
"Ognuno ha le sue caratteristiche. Maignan atleticamente è fortissimo, ma è soprattutto caratterialmente che è forte; ho visto qualche battuta sui giornali che ricorda qualche episodio con Ibrahimovic, però quello è indice di personalità. Per essere un grande portiere, al di fuori del fatto che debba essere forte, bisogna avere personalità, che non vuol dire fare il gradasso in campo, ma trasmettere serenità e fiducia alla squadra sia in partita che nello spogliatoio".

Gigio Donnarumma farà il percorso andando al PSG: ha fatto la scelta giusta secondo lei?
"Sulla carta mi lascia un po' perplesso questa sua scelta, ma credo proprio che sia stata fatta per puntare alla Champions League. Donnarumma oggi è il più forte portiere che c'è, vederlo in squadre come Real e Barcellona avrebbe magari avuto un senso diverso... Il PSG, comunque, ha il suo passato e oggi è tra le prime 4-5 in Europa. Non penso che punti a vincere in Francia con il PSG, ma penso sia un discorso sia per la Champions League che gli unici che potessero accontentarlo con l'ingaggio. Navas? Non è l'ultimo arrivato, ha vinto 4 Champions a Madrid. Non so come la gestiranno, ma credo che già sappiano come accontentare tutti".

Restiamo ancora in Francia con Giroud: è l'uomo giusto per rinforzare il Milan in attacco?
"Giroud è un attaccante importante, è una punta centrale che fa da boa in mezzo all'area di rigore e da riferimento per gli altri. Come caratteristiche secondo me ci sta tanto ed è anche forte. È stato molto importante per il Chelsea nell'ultima stagione: nei momenti difficili lui è entrato e ha fatto la differenza".

Si parla anche di un altro francese: Bakayoko. Sarebbe utile un suo ritorno al Milan, soprattutto in coppia con Tonali come vice dei titolari?
"Tonali è passato in un paio di anni dal Brescia al Milan. Ha avuto un impatto difficile, ma le qualità del giocatore non si discutono; è forte e verrà fuori in tutto il suo talento. Se il Milan prende Bakayoko o altre alternative, sicuramente, devi darti da fare: l'asticella è molto alta e anche per Tonali, dopo un anno di transizione, è finito 'l'aspettiamolo'".

Per un portiere quanto è importante avere una coppia di centrali così complementari tra loro come Kjaer e Tomori?
"Kjaer è un allenatore in campo: comanda da dietro tutti, è carismatico e tecnicamente si completa molto con Tomori, che è più dinamico. Per un portiere è importantissimo avere due ragazzi con qualità diverse, perché così li puoi gestire più facilmente adattandoti a chi hai davanti. E più facile quando hai due giocatori di questa caratura, non solo tecnica e di forza, ma anche a livello di mentalità".

Come giudica il lavoro di Paolo Maldini da dirigente del Milan?
"Ha fatto scelte giuste, ha gestito bene un Milan in difficoltà dal punto di vista economico prendendo giovani forti e gestendo bene anche i discorsi dei rinnovi. Non hanno mai fatto passare davanti l'importanza del giocatore all'importanza della società: hanno tenuto duro facendo scelte diverse e tenendo alto il nome del Milan. Maldini ha lavorato davvero da amante del Milan, da milanista, da 'il Milan resta e i giocatori cambiano'".