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Sottil su Samardzic: "Dietro le linee è determinante. Giocatore da Milan, può esaltarsi con i più bravi"

ESCLUSIVA MN - Sottil su Samardzic: "Dietro le linee è determinante. Giocatore da Milan, può esaltarsi con i più bravi"MilanNews.it
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mercoledì 24 luglio 2024, 14:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Lazar Samardzic è tra i talenti più interessanti di Serie A. Da tre anni illumina la scena a Udine dove ha raccolto 93 presenze, segnando 13 reti e servendo 8 assist. Nel suo percorso friulano si è esaltato soprattutto sotto la gestione di Andrea Sottil, che l'ha utilizzato con continuità portandolo a una importante crescita. Proprio l'ex tecnico bianconero è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per descriverci le qualità del serbo.

Lei è il tecnico col quale Samardzic si è esaltato maggiormente. Come lo valuta?
"Lazar è anzitutto un ragazzo straordinario, molto intelligente. Ascolta, si vuole sempre migliorare. È umile e allo stesso tempo ha grande consapevolezza di quelli che sono i suoi mezzi. È sempre a disposizione, è serio e soprattutto è un grande talento. In questi due anni di Udinese è migliorato tantissimo".

Come lo aveva trovato inizialmente?
"Quando era arrivato era inizialmente un po' indietro fisicamente e muscolarmente. l'Udinese è una società giusta per accrescere e migliorare quei parametri, ha iniziato ad alzare l'intensità nella fase difendente, nei contrasti. Con me si è conquistato la titolarità perché è migliorato sotto questi aspetti. E al resto ci hanno pensato le sue qualità tecniche, perché palla al piede fa la differenza".

L'anno scorso non ha reso come due stagioni fa. Quanto ha inciso la telenovela estiva di mercato che lo vedeva a un passo dall'Inter?
"Voci che non l'hanno aiutato. Lui è un bravo ragazzo ed era partito per il ritiro molto concentrato e volenteroso. Parere personale e gliel'avevo detto, l'ideale era restare ancora un anno a Udine in quello che avrebbe dovuto essere quello della consacrazione. È arrivata questa trattativa che poi non è andata a buon fine. Ha perso ritmo, minutaggio, amichevoli. Questa discontinuità l'ha poi pagata, perché per rendere deve stare bene fisicamente. Anche nel suo caso non parliamo di un giocatore fisico, se non hai la condizione fisica elevata rischi di compromettere il gesto tecnico. E per queste cose non ha fatto l'anno che doveva fare". 

Tra le qualità che ha c'è quella di saltare l'uomo. Merce rara nel calcio di oggi
"Sì, è un giocatore che è diverso dagli altri perché ha un mancino fantastico. Ha fatto dei gol tipo colpo da biliardo. E poi ha l'assist, il calcio piazzato".

Qual è il suo ruolo ideale?
"Lo facevo giocare da mezz'ala a piede invertito per rientrare sul sinistro e tirare in porta. Per cui per me è una mezz'ala offensiva, è il suo habitat naturale".

Il Milan ha un impianto di gioco col 4-2-3-1 modulo base. Lo vede come trequartista?
"Dipende da che trequartista si cerca. Se l'identikit è quello di attacco spazio o attacco porta allora no, se si cerca un trequartista che inneschi tre giocatori davanti che hanno gamba allora sì, lo vedo assolutamente bene. Lo vedo in un 4-3-3 che diventa 4-2-3-1 con lui mezz'ala che diventa trequartista. Sa smarcarsi tra le linee, non ha magari grande struttura fisica al contatto e quando deve battagliare di schiena, ma quando prende palla dietro le linee determina sempre. E ha inoltre un tiro devastante, quando tira lo fa per fare gol".

Il suo ricordo più bello di Samardzic in campo?
"Contro il Sassuolo, in trasferta. Eravamo sull'1-1, tolgo Deulofeu che vedo stanco e inserisco Samardzic. Può sembrare azzardato in quel momento, lui ci porta in vantaggio con un grandissimo gol con un colpo pazzesco, finta di suola, se la sposta sul destro e la mette nell'angolino basso più lontano. Spiazzando tutti che aspettavano si mettesse il pallone di sinistro".

Un consiglio?
"Non deve uscire dalle partite, quando la gara si fa scorbutica deve rimanerci dentro. Non deve vestirsi solo con lo smoking ma quando necessario deve mettersi anche la tuta d'operaio".

È pronto per il grande salto in una squadra come il Milan?
"Sono convinto che lo sia. Chiaro che debba ancora completarsi ma in una grande società come il Milan troverebbe tutto quello che serve per migliorarsi ancora. Inoltre dico che quando vai a giocare con i più bravi ti esalti di più".