...Chance perduta? No, l'acquisto più importante

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 17 giugno 2012, 00:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

Dopo giorni di trattative, illazioni e ragionamenti, la vicenda Thiago Silva-Psg è finita nel migliore dei modi, con buona pace di Leonardo, dello sceicco e dei tifosi francesi, con somma soddisfazione per i tifosi del diavolo.
Ciò che resta sono le opinioni, le cifre sfiorate e le valutazioni sportivo-economiche, con i supporters rossoneri che gioiscono all’idea di avere ancora in rosa il difensore più forte del mondo e gli esperti che si dividono fra chi ringrazia Berlusconi per aver tenuto uno dei pochi campioni ancora presenti in Serie A e chi, al contrario, critica apertamente la scelta di trattenere il numero 33 nonostante l’offerta a dir poco faraonica.
Quello che in molti imputano alla dirigenza rossonera è l’aver perso un’occasione unica, una somma spropositata, mai vista prima per un difensore, nonchè l’opportunità di poter operare con ampia libertà sul mercato grazie ai proventi della cessione.
L’analisi, però, dev’essere approfondita, ponderando in maniera accurata i pro ed i contro di questa operazione che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe portato nelle casse rossonere una cinquantina di milioni di euro da gettare nel mercato.
La partenza di Thiago Silva avrebbe comportato un drastico abbattimento del tasso tecnico della linea arretrata rossonera, parliamo del miglior difensore al mondo, qualsiasi sostituto sarebbe comunque stato un ripiego incapace di garantire lo stesso livello di prestazioni. Dall’altro lato, è vero che si può essere la miglior difesa del campionato anche senza avere eccellenze nella linea difensiva, come dimostrato dalla Juventus di quest’anno (Chiellini è un ottimo giocatore, Bonucci e Barzagli non sembrano esattamente due stelle). Per far ciò, però, si necessita di una fase difensiva fatta con abnegazione, fisicità e dinamismo, a tal fine, dunque, serve un centrocampo capace di reggere l’urto, di fare in maniera ottimale la transizione difensiva ed allo stesso tempo di supportare le punte quando c’è da offendere.
Ecco la nota dolente, la linea mediana del Milan nell’ultima stagione non è sembrata essere all’altezza delle aspettative e difficilmente riuscirà ad esserlo con gli innesti dei soli Montolivo e Traorè. Per rinunciare ad un campione unico come Thiago Silva, dunque, il diavolo avrebbe dovuto fare il lifting al centrocampo, a maggior ragione dopo i tanti adii dei senatori.

Da quest’ultimo punto partono coloro i quali propendono per la necessità della cessione del brasiliano, capace di portare quei 50 milioni utili a rinverdire la rosa rossonera. Allo stesso tempo, però, lasciando andare il 33, Galliani avrebbe dovuto necessariamente comprare due difensori centrali (numericamente avrebbe dovuto sostituire Thiago e Nesta), in più, al fine di garantire una fase difensiva ottimale, avrebbe dovuto trovare un terzino sinistro di livello, un mediano capace di garantire copertura ed allo stesso tempo dettare i tempi della squadra ed una mezz’ala fresca a dinamica, brava a coprire e tenere botta sugli inserimenti dei pariruolo avversari, nonchè a rilanciare l’azione con velocità. Cinque acquisti quindi, anche mettendo in conto che il cartellino di Thiago Silva fosse stato ceduto per 50 milioni (cosa che appare tutt’ora di difficile realizzazione), si sarebbe arrivati a innesti dal valore medio di 10 milioni di euro, quindi non cinque campioni, quindi non cinque giocatori pronti, ma, eventualmente un paio di ottimi giocatori e due o tre scommesse di mercato.
Thiago Silva è un giocatore capace di porre rimedio alle falle difensive del terzino sinistro così come della mezz’ala, è un’alternativa tattica al centrocampista metodista, potendo interpretare il ruolo di play-maker basso e deresponsabilizzando l’uomo davanti alla difesa del ruolo d’impostazione.
Non parliamo di un superuomo, ma quasi, siamo di fronte ad un campione unico, insostituibile e talmente importante da poter concedere a Galliani la possibilità di operare sul mercato con serenità e senza spese folli, che permette al diavolo di essere all’altezza di chiunque anche operando solo innesti mirati e magari low cost in un una rosa che resta strabiliante nella sua ossatura.