...Nuove soluzioni e antiche polemiche: bentornato campionato

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 26 agosto 2012, 16:20Focus On...
di Emiliano Cuppone

Ci siamo finalmente, dopo più di tre mesi a parlare di contorno, arriva il calcio giocato, quello che conta.
Abbiamo dovuto digerire le vicende a tinte fosche del calcioscommesse, abbiamo fatto indigestione di polemiche e sfoghi ad esse legate, abbiamo mandato giù a forza le scelte di mercato di un Milan che non ha certo entusiasmato, abbiamo visto un precampionato macchiato da una sconfitta pesantissima, oserei dire “Reale”, ed un’altra fastidiosa nel trofeo di famiglia.
Abbiamo chiuso in “bellezza” ieri, con le parole ricche di veleno targate Bari, speriamo ancora nel ritorno (sempre più probabile) del “campion prodigo”, ma per un paio d’ore almeno dimenticheremo tutti questi discorsi, alcuni dei quali molto fastidiosi, per concentrarsi su quella sfera che rotola su un manto erboso tutto nuovo.
La prima novità sarà proprio il terreno di San Siro, la speranza è che il mix sintetico possa essere più affidabile del prato pieno di buche visto sino all’anno scorso, neanche fossimo al “Golf Master” di Augusta, che sappia tenere anche alle rigide temperature dell’inverno milanese, soprattutto che ci porti in dote meno infortuni rispetto agli ultimi anni (meno alibi per il Papero).
Altra novità significativa è quella legata agli arbitri di porta, da subito decisivi nell’anticipo di ieri sera fra Juventus e Parma. L’esperimento, per quanto costoso, sembra essere riuscito, in quel dello Juventus Stadium l’uomo posizionato sulla linea di fondo ha concesso un rigore, sacrosanto e difficile da vedere, nonché un gol, altrettanto correttamente, bloccato a distanza ravvicinata dalla linea. Allo stesso tempo, però, proprio mentre gli arbitri di porta stupivano per efficienza, altrettanto non facevano gli assistenti, perché se il rigore su Lichsteiner era solare dalla prospettiva del sesto uomo in campo, altrettanto evidente doveva essere la posizione di fuorigioco dello svizzero per l’assistente di linea (quelli che una volta chiamavano guardalinee e forse ancora oggi a volte hanno lo sguardo fisso sulla linea, dimenticandosi del resto del campo). La posizione dell’assistente era impeccabile, in linea con la linea difensiva, con l’esterno bianconero posizionato almeno due metri davanti alla stessa, va bene che il pallone era in uscita dall’area, ma per non vedere la posizione irregolare si doveva guardare da tutt’altra parte, sintomo che va bene aggiungere occhi, ma forse bisognerebbe anche prepararli a dovere per ottenere i risultati.
Ultima novità è la panchina lunga (ne avrebbe voluta una anche Oronzo Canà), dodici uomini al fianco dell’allenatore, pressoché tutti convocati, chi finisce in tribuna avrà la certezza matematica di essere fuori dai piani (in alternativa potrà illudersi di avere il privilegio di un posto d’onore in tribuna pagato a peso d’oro). Decisione importante che permette al cauto Allegri visto all’Emirates Stadium di portare sempre con sé tutti e tre i portieri, non si può mai dire, magari uno s’infortuna, l’altro si fa espellere ed allora occhio che il terzo non si stiri mentre guarda la partita dalla panchina (indimenticabile Dida).
Importanti novità e vecchi errori, nuove soluzioni e vizi antichi, siamo solo all’inizio di una stagione che per molti è quella del ridimensionamento della Serie A, abbandonata dagli ultimi campioni che aveva (tutti vestiti di rossonero tra l’altro, in fondo erano in due), snobbata da quelli che potevano arrivare (ma Van Persie non aveva in mente solo la Juve e Lucas una voglia matta di vestire di nerazzurro?), surclassata anche dalla povera Ligue 1 (certo che il Psg non ha impressionato sin qui con quelle 0 vittorie in 2 partite), staccata da Premier, Liga e Bundesliga.
Dopo tre mesi di chiacchiere e sangue amaro, torniamo finalmente al calcio giocato, che sarà anche ridimensionato negli interpreti, ma atteso come non mai da chi lo gioca su un manto erboso (sintetico o meno che sia), chi lo osserva da spalti sempre meno affollati (dicevano che gli impianti italiani fossero vecchi e poco accoglienti, così almeno staremo più comodi), chi soffre davanti ad uno schermo e chi fa tremare vetrate oscurate che lasciano trasparire tutta la rabbia già sfogata davanti ai microfoni.
Bentornato campionato, bentornata vecchia emaciata Serie A, tutti pronti a gioire per i gol, soffrire per gli errori ed infiammarci con le polemiche, divisi fra campo e sale stampa, per una settimana ancora accompagnata da un calciomercato di sogni e bestemmie (con le seconde abbiamo già dato, i primi sono pochi, ma ci sono).

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