...Thiago-Psg: un giallo da incubo arrivato all'epilogo

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 11 giugno 2012, 22:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

Giornata complicata per i tifosi del diavolo, di quelle che faranno sì che non dormano, che restino a rigirarsi nel letto con l’ansia di poter perdere il difensore più forte del mondo. La notizia sulla trattativa che coinvolge Thiago Silva fa paura, ma era nell’aria, prima o poi sarebbe arrivato il momento cruciale di una vicenda che non ha mai smesso di campeggiare sulle prime pagine della cronaca di calciomercato, il brasiliano è l’oggetto dei desideri di tutte le big europee, è il migliore nel suo ruolo, è il più corteggiato di tutti.
La trattativa c’è, evidentemente, l’atteggiamento di Adriano Galliani, sfuggente come quando qualcosa bolle in pentola, è univoco, il numero 33 è al centro di un intrigo di mercato che potrebbe trovare la sua soluzione a breve. Che sia in un senso o nell’altro, la trattativa è di quelle da chiudere nella prima fase di mercato, perché, qualora il ragazzo dovesse andare, il Milan dovrebbe avere il tempo utile di spendere i soldi (tanti) ricavati dalla sua cessione. Sì, perché Galliani e Berlusconi non avrebbero alcuna intenzione di indebolire la squadra, nonostante la cessione di Thiago Silva sarebbe una perdita dal peso specifico importante, l’eventuale ricavato andrebbe interamente gettato in trattative di mercato in entrata. Non che il Milan abbia deciso di vendere il giocatore, semplicemente le cifre che circolano sono tali che rendono impossibile non fermarsi quantomeno a riflettere. Il diavolo ha accettato l’idea di poter perdere un giocatore di questa portata, nel momento stesso in cui Adriano Galliani ha accennato a quei fatidici 50 milioni, sapeva perfettamente che avrebbe scatenato un’asta per il giocatore, fra quelle società che possono permettersi un investimento del genere.
Quello che hanno scritto “L’equipe” e “Le parisien” è stato il solito botto di capodanno fuori stagione: firma mercoledì, visite mediche immediate, sono affermazioni che ricordano tanto l’affare Pato-Psg nel gennaio scorso. Stando a quanto riferivano i giornali d’oltralpe, infatti, il Papero era sbarcato a Parigi, si era recato senza alcuna esitazione nella sede della formazione capitolina per firmare il contratto, il tutto mentre in fretta e furia gli addetti preparavano la sala stampa francese per la presentazione.

Quel giorno Pato era a casa sua a Milano, al telefono con Silvio Berlusconi per riferirgli la sua volontà di restare rossonero, con il presidente che ha accolto felice la dichiarazione, bloccando immediatamente la cessione, nonostante a Manchester ci fosse già qualcuno che preparava le valigie e prenotava il volo per l’Italia.
In questo momento ci vuole calma, il popolo rossonero non deve lasciarsi andare a facili crisi di panico. E’ vero, c’è una trattativa fra il Milan ed il Psg, o fra i parigini e Thiago Silva, per provare a portare il mostro all’ombra della Tour Eiffel. Questo, però, non vuol dire che il brasiliano indossi già la maglia rossoblu, ma semplicemente che le parti stanno ragionando sulle diverse possibilità, che prenderanno in considerazione tutte le variabili di quello che potrebbe essere l’affare dell’anno, non fosse altro per le somme di denaro che sposterebbe. Il giocatore conosce l’interesse della squadra di Ancelotti e le ambizioni di una formazione così ricca, ma pur sempre poco prestigiosa e con un progetto ancora in fase di costruzione. Il Milan conosce le possibilità economiche del Psg, capisce le difficoltà di fare un mercato di livello con le ristrettezze di bilancio cui è sottoposto, ma allo stesso tempo conosce meglio di chiunque altro il valore e l’importanza di Thiago Silva.
Le parti saranno caute, non faranno mosse azzardate, valuteranno le diverse ipotesi e proveranno a cercare la soluzione migliore per tutti. Thiago Silva potrebbe decidere di restare, il Milan potrebbe scegliere di non lasciarlo andare, lo stesso Paris Saint-German potrebbe scegliere di non investire cifre così importanti su un singolo giocatore, ma magari rinforzare più reparti con due o tre investimenti giovani e meno costosi (lo stesso Leonardo, questa mattina affermava che non il Psg non ha bisogno di nomi, ma di giovani affamati). 
Nulla è concluso, la parola fine non è ancora stata scritta in questo racconto thriller in salsa francese, ma l’epilogo è vicino, non resta che attendere e valutare l’evoluzione di una situazione tutta da definire, senza abbandonarsi a lacrime e recriminazioni, prima di scoprire chi è l’assassino e, soprattutto, chi sarà la vittima di questo giallo a puntate.