LA LETTERA DEL TIFOSO: "Caro Ricardo Kakà..." di Claudia

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Caro Ricardo Kakà..." di ClaudiaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 9 luglio 2014, 08:20La lettera del tifoso
di Alberto Vaneria
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Caro Ricky,
dopo tanti anni a seguirti e a fare il tifo per te, esultare indossando la tua maglia e festeggiare ogni vittoria con il Milan, eccomi qua a scrivere queste due righe per te.
Sai Ricky, ho imparato molto da te, soprattutto dai tuoi comportamenti corretti e da professionista sia dentro che fuori dal campo.
Sei stata una persona importante per me in questi sette anni. 
Solo sette, dal 2007 al 2014.
Purtroppo ho iniziato a seguirti solo nel 2007, contemporaneamente allo sbocciare della mia passione per il calcio.
Nel 2003, forse per l'età, forse per altri motivi, non ti conoscevo. O meglio, sentivo cantare i miei parenti milanisti il coro a te dedicato e affermavo convinta di tifare il Milan. E se mi chiedevano il nome di un giocatore di questa magnifica squadra, io rispondevo “Kakà!”, conoscevo solamente te.

Ma a partire dal 2007 qualcosa è cambiato. In quell'anno ho iniziato a scoprire la bellezza del calcio e le emozioni che una partita può trasmettere.

E c'è da dire che il 2007 è stato un anno d'oro per te e per il team rossonero.
Nel 2007 ti ho visto vincere la Champions League con il Milan, la squadra che amo, la mia squadra del cuore.
Nel 2007 ho esultato davanti al televisore e ti ho visto alzare la coppa, ho sentito i tifosi milanisti esultare e cantare il tuo coro.
Nel 2007 ti ho anche visto con in mano un premio, un premio che ogni calciatore vorrebbe vincere: il pallone d'oro. 
Miglior calciatore. 
Mai stata così fiera di una persona.
Fortunatamente ho potuto seguirti per i successivi due anni, ma poi, nel 2009, l'addio è stato un colpo duro.
Non riuscivo ad accettarlo, non capivo come fosse possibile. Non seguivo il Real Madrid, guardavo semplicemente il campionato italiano e, se ogni tanto in tele sentivo tue notizie, non mi scollavo dallo schermo.
Ma poi, come per magia, nell'estate del 2013, proprio l'ultimo giorno di mercato, dopo anni e anni a vociferare di un tuo ritorno, ecco che il sogno si avvera: Ricardo Kakà è di nuovo un calciatore del Milan.
"Certi amori non finiscono, fanno un giro immenso e poi ritornano".
Vestirà di nuovo la maglietta numero 22, giocherà di nuovo sul prato verde di San Siro, sentirà di nuovo il famoso coro provenire dalla Curva Sud.
Ho avuto l'onore di cantare quel coro insieme ad altri tifosi, gridarlo dagli spalti della scala del calcio durante i gironi della Champions League 2013-2014.
Non una Coppa dei Campioni indimenticabili, ma le emozioni di quelle tre notti sono ancora impresse in me, sensazioni magiche che solo un tifoso nel suo stadio, nella sua seconda casa, nel posto in cui la sua squadra ha vinto (ma anche perso), può provare.
Speravo in un tuo gol, appena eri vicino agli spalti in cui mi trovavo mi alzavo per gridare il tuo nome, per incoraggiarti, per sostenerti.
Con questo Milan hai raggiunto le trecento presenze e superato i cento gol, sei ormai nella storia, caro Ricky.

Sei un pezzo importante del nostro puzzle, un giorno qualcuno racconterà la tua storia, descriverà le tue giocate e i tuoi gol.
E ora, dopo un'annata storta e deludente per tutta la squadra, stai tornando in America. 
Ma è una tua scelta e la rispetto, nonostante il dispiacere.
Con questa lettera voglio solo dirti che sei un calciatore ed una persona unica, speciale e che noi non ti dimenticheremo mai, non dimentichiamo chi dà tutto per la maglia, chi lotta, suda, gioca come si deve, si impegna, ci mette anima, corpo, mente e cuore.
Sei semplicemente il nostro bimbo d'oro.
Grazie di tutto Ricky.
E ora, se posso farlo un'ultima volta prima di seguirti negli USA e in Brasile...
"Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua per vedere segnare Kakà!".

Con l'affetto e l'amore di una tifosa rossonera, grazie ancora di tutto Ricky.
Claudia