Ambrosini approva l'Allegri 2.0: "Scelta giustissima. Era mancata l'ambizione, con lui tornerà di sicuro"

Ambrosini approva l'Allegri 2.0: "Scelta giustissima. Era mancata l'ambizione, con lui tornerà di sicuro"MilanNews.it
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Oggi alle 10:12News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato questa mattina dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l'ex Milan Massimo Ambrosini ha parlato della scelta del club rossonero di ripartire da Massimiliano Allegri, allenatore con il quale ha avuto modo di lavorare più di 11 anni fa, proprio quando il toscano varcò per la prima volta i cancelli di Milanello.

Ambrosini, cosa ricorda dell'Allegri versione 2010-11, alla prima esperienza con un top club?
"Aveva grande entusiasmo ed era dotato di una genuina capacità di integrarsi con lo spogliatoio. Alla vigilia del suo arrivo poteva essere questa l'incognita e invece lui non si è imposto in maniera anormale, ma spontanea. Mostrando comunque la sua personalità". 

Con lui in panchina e Ibrahimovic in campo, avete vinto lo scudetto al primo tentativo
"L'arrivo di Ibra portò eccitazione nel mondo Milan, ma non in Allegri che, pur felice, non si è mai scomposto. Mi ricordo che quando la Gazzetta annunciò che l'operazione era quasi chiusa, con il giornale in mano nello spogliatoio gli chiesi se la notizia fosse vera. Mi rispose di sì con compostezza e senza esaltazione. Io invece avevo i brividi...". 

Grazie a questo equilibrio e alle sue mosse tattiche, Max si è imposto in un gruppo di campioni
"Allegri aveva la capacità di far convivere i giocatori di classe, da Seedorf a Boateng, da Ibra a Robinho. Trovava la chiave giusta per far rendere tutti al massimo e per ottenere sacrifici per la causa. Poi però non dimentico che l'arrivo a gennaio di Cassano e van Bommel, quando Pirlo e io eravamo infortunati, sono stati importanti". 

Che effetto fa rivedere Allegri sulla panchina del Milan 15 anni dopo la prima volta?
"Io sono nostalgico di natura e quando mi ricordo dei bei momenti del passato, sono sensibile. Gli auguro di avere lo stesso impatto che ha avuto con noi e sono convinto che sarà così". 

Quindi promuove la scelta di Furlani e Tare?
"Alla luce di ciò che è successo la scorsa stagione, la trovo giustissima. Nessuna scelta ti dà la certezza di vincere o di ottenere risultati, ma Max darà senso di responsabilità alla squadra". 

Giusto dire che il Milan senza le coppe europee ha un grande vantaggio e può ripetere quello che ha fatto il Napoli di Conte nel campionato appena concluso?
"È la più grande delle banalità e, allo stesso tempo, la più grande verità, Parlare di prospettive future, con due mesi di mercato davanti, è impossibile, ma il Milan dovrà puntare in alto. Se c'è una cosa che manca da troppo tempo è l'ambizione di eccellere. E se indossi la maglia rossonera devi almeno ambire a eccellere. In ogni momento. Non si può vincere sempre, ma nessuna delle componenti può prescindere dall'ossessione di volerlo fare". 

Promuove anche Igli Tare come nuovo ds?
"Tare conosce il calcio e i calciatori, lavora sul campo e ha tanti anni di esperienza alle spalle. È uno concreto che non vende fumo". 

E Ricci primo acquisto?
"Un buon giocatore e un ragazzo di prospettiva, che ha l'attitudine e la volontà giuste. Il Milan ha bisogno di geometrie in mezzo al campo e per lui, con due mezzali di qualità e inventiva, può essere un play ideale per il fraseggio". 

E Modric dove lo vede?
"Può fare anche il registra davanti alla difesa. In certe partite o spezzoni, soprattutto a San Siro, ma Max la qualità la certa nelle mezzali e non mi stupirei se il croato giocasse lì".