Bucchioni: "Donnarumma, ecco perché fischiare è un diritto sacrosanto"

L’altra sera a Milano è successo anche che sia stato fischiato dagli italiani-milanisti (ma forse non solo loro) il portiere della nazionale italiana. Vale a dire Gigio Donnarumma, il migliore agli Europei. Rispetto tutte le opinioni, ad esempio per Mancini non può pagare la nazionale le colpe del Donnarumma milanista. Per me non è così. Chi va allo stadio ha diritto di fischiare. E’ un modo di contestare qualcosa o qualcuno che non piace, che non si condivide e il fischio è una manifestazione di dissenso che rientra in quelle consentite dalla civiltà e dal fair play. Non siamo nell’ambito delle offese o, peggio, degli insulti di qualsiasi natura essi siano e tutti da respingere con forza.
Non mi piace quello che ha fatto Donnarumma con il Milan, a mio figlio avrei dato altri consigli, ma non condanno il portiere rossonero. Ognuno è libero di fare quello che ritiene più opportuno e pensa che sia giusto per la sua carriera o per il conto in banca. Ma non si meravigli se poi i tifosi lo fischiano. E’ una dinamica normale. Ma credo che Donnarumma non si meravigli, lo fanno i soliti falsi buonisti o gli ipocriti. E poi, diciamo la verità, dietro quei fischi c’è Donnarumma ma c’è anche un calcio che piace sempre meno, in mano agli affaristi, agli opportunisti, a chi non è in grado di gestirlo facendo rispettare le regole dello sport, senza metterlo al servizio del business a tutti i costi.
I fischi a Donnarumma sono i fischi a un sistema calcio, dalla Fifa alla Uefa, a seguire, che non piace, sempre più lontano dai tifosi. E una serata internazionale come quella di Milano era l’occasione giusta per dissentire. Donnarumma è la punta di un iceberg sbagliato nel quale stanno molti altri, ultimo Vlahovic che non rinnova con la Fiorentina. Mancano le regole per gestire il mondo dei procuratori, mancano i contrappesi, non si parla di salary cup e di tante altre questioni che i grandi non vogliono. E gli organismi calcistici internazionali sono pilotati dai grandi, non a caso i mondiali vanno in Qatar patria dei petrodollari.
Insomma, se andate allo stadio e pagate il biglietto, fischiare è un sacrosanto diritto quando pensate che ci sia qualcosa che non torna. E qui sono tante le cose che non tornano.
Pazienza se Donnarumma veste la maglia azzurra, l’Italia è a pieno dentro il sistema Ceferin

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