Cassano ricorda a Buffon del gol di Muntari. Il portiere ribatte: "Io mi ricordo solo Oliver"
Durante l'ospitata negli studi di Viva el Futbol, Antonio Cassano ha ricordato a Gianluigi Buffon dell'episodio del gol di Muntari: "Nel 2011/12 ho perso lo scudetto, non era gol! Ogni tanto incontro ancora Tagliavento...". L'ex portiere della Nazionale, però, gli ha così risposto: "Tu ricordi gli arbitri, io no. Ricordo solo Oliver (ride, n.d.r.)".
Il pensiero di Buffon su Allegri
“Mi dici in quanti hanno l’onestà intellettuale di andare in conferenza e dire che la Roma la prima mezz’ora meritava di andare in vantaggio, tu non senti mai dire una cosa del genere a un allenatore, da quel punto di vista è ineccepibile. Poi dal 35’ al 60’ potevano essere pure 4-0, a differenza di quello che ha fatto col Pisa, dopo il primo goal è andato a cercare il secondo. Che piaccia o no lui un’identità alla squadra la dà perchè la squadra di Allegri la vedi, è sempre una squadra ordinata che prende pochi goal, le sue squadre sono sempre equilibrate. Non si può non riconoscere che da quando è arrivato lui il Milan sembra una candidata a vincere lo scudetto, ma non solo per quello che fa in campo ma anche per quello che non succede fuori".
Rivolgendosi ad alcune critiche che Cassano ha fatto sull'allenatore del Milan, Buffon risponde e gli spiega: "Se un giorno diventassi dirigente, vorrei lui (Tuchel) come allenatore. Ma vi dico questo: ci sono allenatori che ti piacciono di più ed altri di meno. Ma secondo me esistono allenatori più funzionali ad un certo club e ad un certo periodo storico, rispetto ad altri che possono sembrare migliori. L'allenatore più bravo non significa che sia il migliore in un certo momento. So che tu (Cassano, n.d.r.) hai una stima limitata in Allegri, ma penso che in questo momento non ci fosse tecnico migliore per il Milan. Ora sembra una società ordinata. Non vengono più fuori interviste in un certo modo da giocatori, dirigenti, tutto si muove in una linea funzionale ai risultati. Questo va riconosciuto ad Allegri. Che ha portato un modo di ragionare e stare nel gruppo che magari ha implementato negli anni con la sua esperienza. Poi ditemi quanti allenatori hanno l'onestà di riconoscere la superiorità della Roma nei primi 35 minuti come fatto da lui. E aggiungo che in quella prima mezz'ora ho pensato: 'Ecco la Roma di Gasperini'".

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