De Laurentiis: "Mino Raiola mi portò in un salotto e mi disse: 'Senti di là non le dire queste cose, noi siamo amici"

De Laurentiis: "Mino Raiola mi portò in un salotto e mi disse: 'Senti di là non le dire queste cose, noi siamo amici"MilanNews.it
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venerdì 1 marzo 2024, 00:10News
di Antonello Gioia

"Gli agenti, a eccezione di pochi, sono un cancro. Non capisco per quale motivo non si possa liberalizzare il numero di anni per mettere sotto contratto un calciatore, minimo otto". Parole e pensieri di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli che oggi è intervenuto al 'Business of Football Summit', un evento promosso dal Financial Times che si sta tenendo oggi a Londra. "Mi ricordo quando ho scoperto Haaland, per me era un grandissimo giocatore quando i miei erano tutti preoccupati perché ancora non lo conoscevano. Era al Salisburgo, lo volevo comprare per 50 milioni. Allora Mino Raiola mi portò in un salotto e mi disse: 'Senti di là non le dire queste cose, noi siamo amici. Per Haaland ho già provveduto io, non ti preoccupare, non ti mettere in mezzo'. Io lo fermai e lì si interruppe la trattativa. Lui aveva già organizzato tutto e percorso i suoi benefit. Raiola era professionalmente ineccepibile ma perseguiva i suoi interessi, non quelli dei club. Le società se si sono indebitate devono darsi una svegliata.

Sulla SuperLega: "Sono stato sorpreso positivamente dalla sentenza della Corte Europea che ha tolto lo scettro dell'unicità alle attuali istituzioni sportive. Sarò favorevole alla SuperLega se saprà essere meritocratica. Salary Cap? No, non sono d'accordo, appiattirebbe tutto. Il calcio deve essere imprenditorialità. I club sono pieni di debiti mentre il Napoli chiude il bilancio con un utile di 83 milioni di euro e una riserva a bilancio di 147 milioni che in Europa non è male".