De Zerbi: "Provo un grande vuoto. Non penso ad un'altra squadra, voglio tornare in Ucraina"

Provo un grande vuoto. Sto peggio adesso dei giorni passati a Kiev sotto le bombe. Là c’era da fare: organizzare la fuga per noi e i giocatori, parlare con l’ambasciata. Qui non si può fare niente. Solo guardare. Sentire chi è ancora là". Lunga intervista di Roberto De Zerbialla Gazzetta dello Sport. Il tecnico dello Shakhtar racconta la fuga da Kiev e la sua voglia di tornare in Ucraina: "Non ero preoccupato che un razzo colpisse l’hotel.
Nei primi giorni gli obiettivi erano militari. La mia paura era la fuga. Da Kiev c’è una sola strada che porta a ovest, e al mattino c’erano già 70-80 km di coda. I benzinai avrebbero finito le scorte, mangiare e bere sarebbero finiti. Il rischio era stare 3 giorni in coda, come ha fatto Fonseca, sul pullman con cui è partito il giorno dopo. Siamo rimasti chiusi in hotel da giovedì a domenica, dormendo al piano -1 dell’hotel, un centinaio di persone con i materassi in terra. Due-tre ore a notte. Vestiti".

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