Ferrieri Caputi: "L'importante è che si giudichi la Maria Sole arbitro e non l’arbitro donna"

Ferrieri Caputi: "L'importante è che si giudichi la Maria Sole arbitro e non l’arbitro donna"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 23 luglio 2022, 22:24News
di Antonello Gioia

“L’importante è che si giudichi la Maria Sole arbitro e non l’arbitro donna, spero che tutte queste attenzioni che ora sono positive rimangano anche quando sbaglierò”. Parla così dalle colonne della Gazzetta dello Sport Maria Sole Ferrieri Caputi che il prossimo anno farà il suo esordio in Serie A: “Ho pensato di mollare diverse volte, ai tempi della Promozione ricordo una gara in cui ci fu un allungo e io rimasi indietro. Mi chiesi dove stessi andando, ma poi dentro di me è scattato qualcosa e ci fu la svolta. Il debutto? Sono ancora nella fase in cui spero che arrivi, diciamo che sono curiosa di vedere da vicino giocatori visti solo allo stadio o in tv, capire che persone sono. Nei campionati provinciali ho ricevuto tante offese, di tutto di più, ma reagivo sorridendo. Una volta un calciatore mi fissava e gli ho detto che la palla era altrove, ma è peggio con gli allenatori che davano spettacoli impietosi. In campo in qualche modo posso ristabilire la giustizia con i provvedimenti, con tutto il contorno è più difficile. Culturalmente bisogna fare ancora molto. - continua Ferrieri Caputi - Ho avuto la fortuna di capitare nel momento propizio dopo anni di sacrifici. Ci sono state donne che hanno fatto la storia dell’arbitraggio più di me, io sono l’ultima staffettista che ha portato il testimone al traguardo.

Detto questo, per arrivare dove sono ho fatto il triplo della fatica degli altri, perché per arrivare agli standard degli uomini serve un impegno in più. Alle ragazze che vogliono seguire questo sogno dico di essere corrette, leali, perseveranti e resistenti. L’autorevolezza è la qualità che ogni arbitro deve aspirare ad avere, ma ognuno ci arriva a modo suo. Terna tutta femminile? Sarebbe bello, come avere sempre più donne in futuro. I dati sulle iscrizioni sono in crescita e poi sono caduti i pregiudizi e la crescita del calcio femminile ha contribuito a questo processo. Le ragazzine vedono in tv le ragazze che arbitrano e le vogliono imitare. E col Covid hanno mollato molto meno rispetto ai ragazzi. Le dico una cosa. È più difficile arbitrare una partita femminile che maschile, il gioco è più imprevedibile”.