Magherini: "Milan-Fiorentina, la sfida del mio cuore. Viola con meno sicurezze"

"Questa partita mi tocca il cuore, rappresenta tanto per me. Sono nato nel quartiere di San Frediano, ho la Fiorentina nel cuore mentre il Milan per me è la mamma e l'amante, lì mi sono trasferito a sedici anni". Guido Magherini, ex centrocampista rossonero, parla così a Tuttomercatoweb.com in vista della sfida di domenica tra la squadra di Pioli e quella di Italiano. "Ho giocato Milan-Fiorentina a San Siro nel '71-72: vincemmo 2-0 con due gol di Bigon, io entrai ad inizio secondo tempo".
Quale è stata la sua più grande soddisfazione nel Milan?
"Esordire è stata una gran soddisfazione, al pari di stare con grandi giocatori e imparare da loro che ti guidavano e all'epoca ti facevano capire come funzionava il mondo. Al Milan ho vinto due Coppe Italia, però è anche vero che ci scipparono tre scudetti... Nel '72 ad esempio contro la Juve finì 1-1 e l'arbitro Lo Bello la domenica sera ammise di aver sbagliato a non concederci un rigore. E perdemmo lo scudetto per un punto".
La Fiorentina non l'ha mai sfiorata in carriera?
"Ero della Rondinella e all'epoca la Fiorentina faceva man bassa di giocatori in Toscana. I dirigenti del club viola pensavano quasi che i giocatori appartenessero a loro ma la Rondinella pretendeva tanti soldi e si scatenò un'asta a cui parteciparono Juve, Bologna, Roma e Milan. fui ceduto a chi offriva di più e 12 milioni di lire a quel tempo erano davvero tanti. La Fiorentina pensava di prendermi ma la Rondinella aveva stabilito certe cifre".
Veniamo ad oggi: che sensazioni ha sulla sfida di domenica?
"La Fiorentina ora, è inutile negarlo, sta avendo difficoltà dal punto di vista mentale. Il Milan invece non lo ritengo quella grande squadra che ammazza gli avversari. Ci vogliono le condizioni ideali per portare la partita sul suo terreno. E una gara aperta, se il Milan fa gol bene, sennò è un problema perché inizia a fare tanti passaggi e cross che non sempre danno frutti. Il Milan può avere superiorità in campo ma non ha profondità e se fa 0-0 è come perdere la partita".

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