Ve lo deve raccontare assolutamente: cosa ha fatto Allegri in tribuna stampa. Un leone in gabbia con un messaggio chiaro

L'esperienza che ho vissuto ieri sera al "BluEnergy Stadium" di Udine è stata tra le più fortunate della mia - comunque giovane eh - carriera professionale. Personalmente, devo dire che la squalifica subita da Massimiliano Allegri è stata una fortuna, perché ci ha permesso di assistere da vicino alle gesta di un allenatore di Serie A mentre segue la partita. E sì, io ero praticamente di fianco ad Allegri, vicinissimo, lì seduto tra i banchi della tribuna stampa dell'ex Friuli. E, assieme ai colleghi tutti, l'ho visto benissimo e sentito benissimo. Perché Allegri si è fatto vedere e sentire molto bene.
IL RACCONTO: ALLEGRI LEONE IN GABBIA
Il mister è stato un leone in gabbia sin dalle prime battute del match. Parto dalla fine: il tecnico rossonero, visibilmente irritato, dallo 0-3 in poi ha continuato ad uscire e a rientrare dalla tribuna, ad arrabbiarsi e a sbattere i pugni sui tavolini. Le arrabbiature, che già c'erano state nel primo tempo, sono state più frequenti e anche a volume più alto dopo il terzo gol; in particolare, Allegri si è infastidio per ogni posizionamento sbagliato, soprattutto in fase difensiva, e per la gestione di alcuni singoli episodi dal secondo gol di Pulisic in poi.
IL MESSAGGIO DI ALLEGRI
Il messaggio del mister é chiaro: questa squadra deve imparare a non spegnere l’interruttore. E, per imparare a farlo, non devono avvenire cali di qualunque tipo - quindi né mentale né tecnico né tattico - neanche su uno 0-3. Perché la mentalità si impara costruendola passo dopo passo: se abbassi la tensione nei 90 minuti di una partita, la abbassi anche durante la settimana tra un match e l'altro, rischiando di fare i superficiali. E Allegri, che è un perfezionista, un allenatore esperto e un tecnico bravissimo, ne è perfettamente consapevole.
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