Pagelle - Ante, bestia nera della Juve. Tonali-Tomori: partitone. Theo, errore pesante.

Pagelle - Ante, bestia nera della Juve. Tonali-Tomori: partitone. Theo, errore pesante.MilanNews.it
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domenica 19 settembre 2021, 22:50Pagelle
di Pietro Mazzara

Queste le pagelle di Juventus-Milan:

Maignan 6,5: ha fatto vivere una vigilia movimentata a tutto l’ambiente rossonero, però poi si trova tra i pali e regala grande sicurezza. Morata lo scavetta nell’uno contro uno che porta al vantaggio bianconero, però è attento su Dybala. Nella ripresa partecipa anche alla costruzione dal basso.

Tomori 7: Morata segna solo perché lui è a saltare in area di rigore. Per tutta la partita, specie quando va in mezzo a fare coppia con Romagnoli, lo spagnolo gli sbatte addosso. Si concedere anche slanci offensivi senza palla molto interessanti.

Kjaer 6,5: fino a quando rimane in campo, è l’unico che riesce a prendere il tempo alle giocate di Morata. Il segno che fa con le mani alla panchina fa presumere uno stiramento, che non ci voleva proprio. (dal 35’ Kalulu 6,5: buttato nella mischia a freddo, riequilibra i meccanismi di reparto e di fascia. Szczesny gli nega il gol della vittoria con una parata illegale).

Romagnoli 7: secondo big match di fila in campionato e seconda ottima prestazione per Alessio. Non fa sbavature, né in uscita palla né in marcatura. Attento, concentrato, sta facendo vedere che può essere importante.

Theo Hernandez 5: l’errore con cui apre la strada alla Juventus per il gol dell’1-0 è clamoroso e se Morata fosse andato giù, sulla sua spinta, ci sarebbe stato anche il cartellino rosso. Superficiale in tanti frangenti della gara, cerca di rimettersi in asse nel finale quando offre a Kalulu il pallone della vittoria. Ma non basta.

Tonali 7,5: altra prestazione sontuosa di Sandro, che eclissa totalmente il ben più celebrato Locatelli con una prova di coraggio, forza, geometria e grande solidità mentale. Viene ammonito da Doveri senza che faccia nulla visto che è Dybala ad andargli testa a testa. Disegna l’angolo da cui nasce il gol del pareggio di Rebic. Chapeau.

Kessie 5,5: è ben lontano dall’essere un centrocampista Presidenziale. Tante giocate all’indietro, poca pressione in avanti che, quando è in forma, la sua forza. (dal 63’ Bennacer 6,5: con la Juve molto aperta, lui si trova alla grande nella gestione del centrocampo insieme a Tonali. Ha una gamba diversa rispetto a mercoledì e il doppio play funziona. Occhio).

Saelemaekers 5: pasticcia spesso, sia con la palla tra i piedi sia quando deve prendere la posizione. Non crea quasi nulla se non un triangolo con Brahim Diaz nella ripresa. Troppo poco contro questa Juve. (dal 63’ Florenzi 6: subentra bene, con determinazione e ritmo. Anche lui, nel finale, ha un pallone interessante per cercare la via del gol, ma Rebic gliela dà con un giro imperfetto).

Brahim Diaz 6,5: è la bussola della manovra milanista. Quando punta Locatelli, a tratti lo scherza. Soffre nel trovare il coniglio dal cilindro poiché i compagni, per larghi tratti della partita, sono statici nella fase offensiva. Ma quando ha il pallone tra i piedi, fa sempre paura. (dal 90’ D. Maldini sv).

Leao 5,5: meno brillante rispetto alla Lazio e a Liverpool. I suoi strappi, questa volta, non creano quasi mai la superiorità numerica sulla banda. Soffre anche l’assenza di Theo che non gli porta quasi mai via l’uomo.

Rebic 7.5: fare la guerra, per la terza partita di fila, con gente abituata a dare le botte non è facile. Però la prima palla pericolosa della partita del Milan è sua e quando la sua opera di sfiancamento agli avversari inizia a dare i frutti, eccolo lì a mettere dentro il gol del meritato pareggio del Milan su angolo al bacio di Tonali.

All. Pioli 6,5: forse sbaglia l’impostazione iniziale della linea difensiva, perché con Kalulu a destra il Milan sembra riemergere su un canovaccio più consono. Un segnale d’allarme è stata la staticità dei suoi per gran parte della gara nella zona offensiva. Bravo a capire che la partita la si poteva rimettere in piedi. Attenzione agli infortuni: iniziano a diventare troppi e troppo frequenti.