CorSera - Leao: "Il mio futuro è al Milan: vogliamo vincere l'Europa League. Ibra ha alzato tanto il mio livello. Su Pioli e Cardinale..."

CorSera - Leao: "Il mio futuro è al Milan: vogliamo vincere l'Europa League. Ibra ha alzato tanto il mio livello. Su Pioli e Cardinale..."MilanNews.it
lunedì 4 marzo 2024, 08:10Primo Piano
di Francesco Finulli

Rafael Leao è stato ospite della redazione del Corriere della Sera. L'attaccante e numero 10 del Milan si è raccontato in un'intervista ai colleghi Carlos Passerini e Venanzio Postiglione a margine della pubblicazione del suo primo libro Smile, in cui il portoghese racconta la sua infanzia, i suoi inizi nel calcio, le sue passioni e anche la sua esplosione proprio nel club rossonero. A partire dalla sua filosofia, il sorriso: "C’è gente che non ha l’acqua per bere. Quando puoi camminare, hai da mangiare, magari hai qualcuno che ti vuole bene, la vita è “smile”. Io ho tutto, ho anche di più, Dio mi ha dato un dono e io gli sono grato. Il mio lavoro è giocare a pallone, ho coronato il mio sogno di bambino. Come potrei non sorridere? Il calcio è la gioia dei bambini che giocano per strada, in tutti i luoghi del mondo".

Futuro, Ibra e Cardinale

Leao è il giocatore più rappresentativo del Milan, il numero 10 ("Un peso? No, mi dà una forza in più. Il numero 10 è il calcio") e proprio per questo è anche il più ricercato da club europei. Eppure sul suo futuro Rafa è molto chiaro: "Il mio futuro è al Milan. Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione difficilissima, mi è stato vicino. Io non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa è qui". E magari proprio partendo dall'Europa League, visto che lo scudetto è ormai praticamente impossibile: "Ci sono molte squadre forti, ma abbiamo in testa un’idea chiara: arrivare in finale e vincere". Il club si coccola Leao perchè è consapevole del talento del ragazzo e il portoghese stesso ha bel rapporto con Ibrahimovic, ora tornato in veste di dirigente: "Ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato non solo come calciatore, ma anche come uomo. È molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è anche adesso". Ma anche con il proprietario Gerry Cardinale si è sviluppata una certa connessione: "Non ci vediamo spesso, ma mi vuole bene, mi aiuta. Mi ha anche dato il suo numero di telefono, ma non l’ho mai chiamato, non vorrei disturbarlo. Anche l’a.d. Giorgio Furlani mi è molto vicino: mi parla anche in portoghese. Gran persona". E poi su Pioli, una breve battuta: "Cosa mi ripete? Che sono sempre l'ultimo ed è vero". Un bene che Leao sia così protetto dal suo club, perchè Rafa nel corso del suo periodo a Milano - e anche quest'anno - è sempre stato oggetto di critiche nel momento in cui magari non arrivavano le prestazioni: "Le critiche mi caricano sempre. A volte mi fanno arrabbiare, ma solo se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte solo per provocarmi. Spesso mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono più forte. Io so dove posso arrivare".

Il gol e le sue passioni

Rafael Leao si distingue moltissimo anche per le sue tante passioni extra-campo, che conferma nell'intervista: "Calcio, musica, moda", ma "sono un giocatore prima di tutto". Infatti è il gol che gli rimane in testa e lui, anche se nella prima parte dell'anno non ne ha fatti molti, ne segna sempre di molto belli, come accaduto anche recentemente: "Io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io. Sono per la bellezza. L’estetica. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore". Un amore così forte per musica e moda che sono elementi che vede nel suo futuro dopo il calcio più dello stesso sport: "Di sicuro quando smetterò di giocare non resterò nel calcio. Sono in questo ambiente già da dieci anni, ho vissuto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni". Ma per Leao c'è anche la componente della fede che è di primaria importanza: "Sono credente, cattolico, anche se alcuni pensavano che fossi musulmano, forse per il colore della pelle e per le origini africane. Prima andavo sempre a Messa la domenica, ora faccio più fatica perché ci sono le partite. La preghiera fa parte della mia vita". Nel corso della chiacchierata anche alcune considerazioni sul guadagnare soldi e sul razzismo. Sul lato economico: "Sono importanti? Certo, ma non sono la prima cosa. Mio padre non era ricco, ma era felice". Sulla piaga sociale: "Sui social e non solo esiste gente così, purtroppo. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti. Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan è molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda di Magnan a Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, giusto uscire dal campo",