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Marelli: "Episodio Kessie-Bakayoko non porterà a squalifiche, non c'è una condotta violenta. Su Musacchio rigore solare"

ESCLUSIVA MN - Marelli: "Episodio Kessie-Bakayoko non porterà a squalifiche, non c'è una condotta violenta. Su Musacchio rigore solare"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 14 aprile 2019, 17:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Il Milan batte la Lazio in una partita accesa sul finale e decisa da diversi episodi, torna alla vittoria dopo più di un mese e mantiene il quarto posto nonostante il successo della Roma. La redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Marelli, ex arbitro di Serie A, per cercare di fare chiarezza dal punto di vista regolamentare sulle diverse situazioni di gioco e non solo.

Partiamo dal rigore assegnato al Milan per fallo di Durmisi su Musacchio.
"E' un rigore solare, è una sciocchezza da parte di Durmisi, che probabilmente voleva anche intervenire sul pallone, andando a contrasto con Musacchio. Il milanista, però, lo ha anticipato nettamente e il difensore della Lazio è andato direttamente sull'uomo. C'è poco da discutere. Giusto anche non aver dato il cartellino giallo a Durmisi, perchè non era un DOGSO (chiara occasione da gol, ndr) e ha cercato il pallone. E' semplicemente un fallo negligente".

L'episodio che ha fatto più discutere, però, è stato il contatto in area nei minuti di recupero tra Milinkovic-Savic e Rodriguez. Come giudica quella decisione di Rocchi?
"Il fatto che sia stato toccato il pallone conta relativamente, è una falsa credenza questa del contatto prima con il pallone. Bisogna valutare se ci sia stato un contatto regolare o meno tra i giocatori. Il contatto su Milinkovic-Savic c'è stato, è innegabile. Detto questo, è un episodio su cui non ci troveremo mai d'accordo. Se prendiamo cento persone a caso, cinquanta diranno che è rigore e cinquanta no. Esprimere un'opinione vincolante, perciò, non ha senso. E' un rigore che si può dare, ma che se non viene dato non c'è nulla di scandaloso".

A prescindere dalla decisione di Rocchi in questo specifico episodio, dunque è giusto che Mazzoleni non sia intervenuto invitandolo alla revisione al VAR?
"Assolutamente sì. Rocchi ha fatto il segno che Rodriguez ha toccato il pallone e il tocco effettivamente c'è stato. Perciò, una volta che l'arbitro ha visto, tutto rientra nella valutazione soggettiva. E nella valutazione soggettiva non può assolutamente intervenire il VAR, a meno che l'arbitro non abbia visto qualcosa di sbagliato. Come, ad esempio, nell'occasione del primo rigore assegnato al Milan per il mani di Acerbi. In quel caso Rocchi è andato a sensazione ed ha pensato che Acerbi avesse toccato il pallone con il braccio sinistro - e sarebbe stato rigore, perchè era larghissimo - mentre invece il contatto con la palla è avvenuto con l'altro braccio, che era attaccato al corpo".

Alla luce di quanto detto, dunque, giudica eccessive le parole di Tare nel post partita, che ha parlato di 'morte annunciata' in riferimento al presunto arbitraggio a favore del Milan?
"Ragiono ancora da arbitro, finita la partita io non seguo più nulla, proprio per mia decisione da qualche anno. Il motivo? Ci sono due categorie di dichiarazioni: quelle dettate dal nervosismo, che portano a parole fuori luogo come queste, e banalità a non finire. Servono, per i giornalisti sono certamente importanti per riempire, ma non essendo tale, a me interessano veramente pochissimo".

E' notizia di oggi che il capo della procura federale della FIGC abbia segnalato, in ottica prova tv, al giudice sportivo l'episodio che ha visto Kessie e Bakayoko come protagonisti nel finale di partita. C'è, dunque, il rischio di una squalifica?
"La premessa è che non vada banalizzato, dato che parliamo sempre di fair play in campo, perchè è certamente un comportamento anti sportivo molto antipatico. Detto questo, però, non si può neanche esagerare nel verso opposto. Non c'è una condotta violenta che può portare alla prova tv. A mio parere credo che sia più un atto dovuto, che non porterà a nulla. Al limite potrebbe esserci una multa per i giocatori, che sarebbe anche giusta, però non di più. Sulla base del codice di giustizia sportiva, la prova televisiva può essere chiesta per condotte violente. Questo non lo è. Giusto per capirci, se in campo fosse stato visto dall'arbitro, avrebbe potuto portare ad un cartellino giallo, non certo ad un cartellino rosso. E' una provocazione, ma non è stata fatta sotto la curva della Lazio. Vedremo cosa decideranno, ma tendo ad escludere una squalifica per i giocatori. Anche perchè, se mai dovesse esserci, in appello verrebbe tramutata in una multa".