FOCUS MN - Chi è Julián Álvarez, il 9-non-9 del River Plate seguito dal Milan

FOCUS MN - Chi è Julián Álvarez, il 9-non-9 del River Plate seguito dal Milan
giovedì 21 ottobre 2021, 18:00Primo Piano
di Antonello Gioia

Nella crescita esponenziale del Milan sotto la gestione Pioli sta ricoprendo un ruolo importante il reparto scouting: la dirigenza rossonera sta investendo tanto sui giovani, acquistandoli e valorizzandoli col tempo, facendoli crescere in qualità e ambizioni personali di pari passo con quelle della squadra. Ed è in questo progetto che ha le sue fondamenta l'interessamento per Julián Álvarez, attaccante argentino 21enne in forza al River Plate e Campione del Sudamerica nel 2021 con la sua nazionale.

La carriera

Nato nel 2000 a Calchin, piccolissimo villaggio ad un centinaio di km da Còrdoba, ad appena 11 anni Julián viene conteso in un provino da River Plate, Boca Juniors, Real Madrid e Barcellona; la spuntano le Merengues, ma per motivi legati al trasferimento dei minorenni Álvarez indossa solo sporadicamente la camiseta blanca, prima di far ritorno nella sua città natale. A 16 anni, finalmente, decide di trasferirsi a Buenos Aires dove prende il volo la sua storia con il River Plate: prima le giovanili, poi l'esordio ufficiale in Prima Squadra il 28 ottobre 2018 in campionato contro l'Aldovisi. È solo il preludio ad una delle più grandi emozioni - c'è da scommettersi - della sua giovane vita: paventato titolare nella storica finale di Copa Libertadores contro il Boca Juniors, Álvarez entra nei supplementari conquistando un leggendario successo. Da qui in poi spazio ad un eccellente salto di qualità: 26 goal e 21 assist in 86 presenze totali con i Millonarios fino all'esplosione nell'annata in corso, in cui ha collezionato 10 reti e 4 assist in 12 gare di campionato argentino e, soprattutto, la Copa Sudamericana al fianco di Messi con l'Argentina.

Caratteristiche tecniche

Il talento, dunque, era solo da far sbocciare. D'altronde, Julián ha tutte le caratteristiche per diventare un attaccante letale. Alto solo 1.70 metri, fa della duttilità il suo pregio: può giocare con ottimi risultati, infatti, in ogni posizione dell'attacco; non è, ovviamente, una punta alla Ibrahimovic o Giroud, ma sa come farsi valere in area di rigore (i suoi numeri sotto rete lo dimostrano) grazie ad un istinto naturale per il goal, pur prediligendo posizione leggermente più arretrate, da dove può sfoggiare rapidità, tecnica e il suo destro preciso anche da lontano o sui calci piazzati. “Mi piace - ha spiegato lo stesso argentino - giocare e avere il pallone tra i piedi. Arrivo a segnare grazie allo sviluppo del gioco. Questo per me è naturale e non mi porta nessun tipo di pressione. Non sono ossessionato dal dover essere un goleador ma so che tra fare la prima e la seconda punta vuol dire adattare in maniera diversa il proprio gioco". Un 9-non-9 insomma, capace di essere, all'occorrenza, anche un 7, un 10 o un 11.

Dove giocherebbe nel Milan

Come già anticipatoÁlvarez è un attaccante nettamente diverso rispetto a Ibrahimovic e Giroud e non si deve pensare a lui come una prima punta vera e propria, nonostante le statistiche dicano il contrario. Il 9 del River Plate è più una seconda punta, letale quando è libero di girare per la trequarti offensiva del campo alla ricerca del pallone e del passaggio giusto per i compagni. Nel Milan di Pioli, per esempio, potrebbe agire sia da esterno che da seconda punta, ma, con un'inquadratura tattica più marcata e decisa, potrebbe - chissà - rivelarsi un ottimo colpo nelle vesti di rifinitore; alla Brahim Diaz, per intenderci, anche fisicamente. Il talento, la personalità e le qualità, certamente, non gli mancano. E il Milan, sempre molto attento ai giovani, non può che guardare di buon occhio un calciatore del genere.