Gazzetta - Romagnoli: “Felice di essere di rimasto, voglio restare qui a lungo. Fa rabbia vedere il Milan fuori dall’Europa, ma questo sarà l’anno buono”

Nonostante un’importante offerta del Chelsea, il Milan non ha voluto privarsi questa estate di Alessio Romagnoli, il quale rappresenta certamente il presente e il futuro del squadra rossonera. Il centrale milanista, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato di essere felice di essere rimasto a Milanello: “Il Chelsea è uno dei migliori club al mondo e quindi la loro offerta mi ha fatto piacere, ma il no del Milan mi ha fatto ancora più piacere. Certo che sono orgoglioso, e ora ho un motivo ulteriore per dare ancora di più. Orgoglio e stimolo, ecco le due parole chiave. Sono felice di essere rimasto. Spero di restare il più a lungo possibile, perché tengo a questa maglia e qui voglio vincere qualcosa”.
OBIETTIVO EUROPA - Dopo tre anni senza Europa, il Milan non può fallire ancora l’entrata in una competizione europea: “Questa è la base di partenza, di qualsiasi Europa si tratti, ma purché sia Europa. Non è possibile vedere il Milan per tre anni fuori dal giro. E’ qualcosa che fa rabbia, così come ha fatto rabbia perdere la Coppa Italia. Il calcio però è fatto di cicli e occorre del tempo per tornare al top. Non si torna a vincere dall’oggi al domani. Ai tifosi chiedo di darci fiducia: sono stati anni brutti, di sofferenza, ma dobbiamo venirne fuori. Questo sarà l’anno buono”.
NESSUNA PRESSIONE - Durante l’intervista, Romagnoli ha poi parlato anche di sé stesso e di Silvio Berlusconi: “Per fortuna ho solo 21 anni e quindi ci sono molti margini di crescita. Credo di dover migliorare nel tenere la concentrazione per 90’, e nella marcatura, che dovrebbe essere più stretta. I pregi sono l’intuito tattico e la freddezza caratteriale. Se soffro la pressione di indossare il numero di Nesta? Per quanto riguarda la maglia, non sento pressione ed è una scelta che rifarei. E alle etichette di ‘Mister Milione’ non ci penso proprio. Comunque chissà, magari l’anno prossimo arriviamo a 60 (ride, ndr). Berlusconi? Ho avuto la fortuna di conoscerlo, so che per me ha fatto un investimento importante, ma io non mi sento un punto fermo. Qui siamo tutti in discussione. E comunque se dopo questo mercato il gruppo è rimasto più o meno lo stesso, significa che siamo forti e il club conta su di noi. D’altronde abbiamo dato tanti giocatori alle nazionali: vuol dire che lavoriamo bene”.
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