Honda scherza: "La punizione? Ci fosse stato Kakà forse gliel'avrei lasciata". Ma con Menez è tutto ok: i dettagli

Nel corso del post partita di ieri, Keisuke Honda ha scherzato con i giornalisti giapponesi in merito ai momenti che hanno preceduto la battuta della punizione che il nipponico ha trasformato per il definitivo 2-0 rossonero. Il numero 10 milanista ha affermato: “Dovevo batterla io. Ecco – prosegue sorridendo -  se ci fosse stato Kakà e mi avesse chiesto di tirarla, magari gliel’avrei lasciata”. Ma ieri sera toccava a lui e nonostante Honda ci rida su, la discussione con Menez c’è stata eccome con il francese che si era preso il pallone e se lo era già piazzato sulla sua zolla ma quel piazzato doveva essere di Honda a tutti i costi.

TIRATORI SCELTI - Che Honda abbia nei calci da fermo una delle specialità della casa è cosa risaputa. È lui che, nella maggior parte dei casi, va a battere angoli e punizioni proprio per quella sua capacità di calcio precisa e tagliente. Filippo Inzaghi, nel corso della conferenza stampa post partita, interpellato sull’argomento, ha affermato con un sorriso: “Beh devo dire che in quel frangente, i tiratori indicati per battere quella punizione erano Alex e Keisuke. Honda ha fatto un grande gol prendendosi la responsabilità della battuta ed è andata bene”.

NESSUN CASO – Quel che è certo è che la situazione sia nata e morta li, in campo. Menez, dal canto suo, aveva grande voglia di trovare il gol davanti al suo pubblico dopo una partita di sacrificio e qualità dove solo per sfortuna non era riuscito a inquadrare la porta di Bardi che, nella ripresa, ci ha anche messo del suo con un intervento decisivo. Ora sarà interessante, e sotto un certo punto di vista divertente, vedere cosa accadrà a Verona contro l’Hellas in una situazione simile. Certo è che dopo il gol di Honda, anche Menez è andato ad esultare con i compagni. Segno che il gruppo e la squadra vengono prima dei singoli.