Ibra-Rangnick, una convivenza possibile? Zlatan ha già risposto in questi mesi...

Ibra-Rangnick, una convivenza possibile? Zlatan ha già risposto in questi mesi...MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 9 maggio 2020, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

In attesa di capire se le aperture di Ralf Rangnick si tramuteranno effettivamente in realtà, ovvero in un ventilato e definito accordo con il Milan, si sta iniziando a ragionare anche su Zlatan Ibrahimovic, giocatore che fin qui sembrava incompatibile con le visioni del tedesco. Lo svedese lunedì rientrerà in Italia, dove osserverà un periodo di quarantena prima di potersi allenare, a quel punto ci si augura che la stagione possa ricominciare ma la vera partita, con il classe '81, si giocherà con Ivan Gazidis.

CON O SENZA IBRA - Il futuro di Ibra passerà da un confronto con l'a.d. rossonero, un colloquio chiarificatore su quelle che sono (e saranno) le prossime mosse del Milan. Prima di tutto bisognerà chiarire chi sarà il prossimo allenatore e, di conseguenza, quali saranno le idee e la progettualità nell'immediato. Da quello che trapela Rangnick non sembrerebbe aver posto il veto sullo svedese, nonostante sia nota la sua predilezione per i giovani. Bisogna però rendersi conto che nessuna rosa possa essere sprovvista di giocatori d'esperienza, come dimostrato ampiamente nel corso dell'ultima stagione: Zlatan non è più l'accentratore del passato ed è perfetto per aiutare i compagni di squadra, sia in campo che fuori.

RACCOGLIERE PRESSIONI - Ovviamente, com'è chiaro, non ci si può trincerare esclusivamente dietro ad Ibrahimovic, tuttavia, qualsiasi siano le mosse estive del Milan, la presenza del classe '81 non farebbe che aumentare le certezze. Anche se il Milan riuscisse a tesserare Jovic, reduce da una brutta stagione ed attualmente infortunato, poter contare su un totem che assorba le pressioni sarebbe fondamentale. O qualcuno veramente crede che i soli Rebic, Jovic e Leao possano garantire la qualificazione in Champions al Milan? Sarebbe l'ennesimo leitmotiv delle scorse annate. E Rangnick, per quanto bravo, difficilmente potrebbe compiere miracoli di sorta.