Il "vero" ritorno del regista, dopo tre mesi e mezzo. Un'assenza tanto pesante quanto sottovalutata

Il "vero" ritorno del regista, dopo tre mesi e mezzo. Un'assenza tanto pesante quanto sottovalutata MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 22 marzo 2021, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

13 dicembre 2020. La notizia peggiore di quella serata non è stata il pareggio col Parma, ma il pesantissimo bollettino infortuni. Prima Gabbia, poi Bennacer, il metronomo rossonero, una delle chiavi della rinascita del Milan. Si è subito intuito che fosse un infortunio muscolare piuttosto serio, tant'è che l'algerino è rientrato solo a fine gennaio. Pochi minuti col Bologna, poi la titolarità contro lo Spezia, ma l'ex Empoli non sembrava lui. Evidentemente la gamba non rispondeva ancora al meglio, motivo per cui, contro la Stella Rossa, è arrivata la ricaduta. Un'ulteriore attesa fino al ritorno, questa volta molto diverso, contro la Fiorentina: Pioli stesso ha sottolineato come Bennacer si fosse allenato bene in settimana, segno che il fisico fosse ormai definitivamente a posto.

Escludendo le brevi apparizioni con Bologna, Spezia e Stella Rossa, Bennacer è mancato per tre mesi e mezzo. Diciotto gare saltate più la panchina contro lo United, un'infinità. L'ambiente e gli addetti ai lavori hanno sottovalutato l'assenza del regista rossonero: è innegabile che una grande squadra debba avere le risorse per far fronte agli imprevisti, ma rinunciare al proprio "cervello" per così tanto tempo, soprattutto se il calendario presenta così tanti scontri diretti, diventa una scalata fin troppo titanica. Non è detto che, con Bennacer in campo, il Milan avrebbe vinto contro Juventus, Atalanta, Inter (2), Napoli e Manchester, ma di sicuro il bilancio non sarebbe stato di sole sconfitte.

L'ingresso in campo con la Fiorentina, in un momento clou dopo il pareggio di Brahim Diaz, ha indirizzato la gara e permesso al Milan di confezionare la vittoria. Con Bennacer il gioco è più veloce, i passaggi maggiormente efficaci e rapidi, tali da ribaltare l'azione con incisività. Non è un caso che Kessie sia riuscito a staccarsi in quel modo, quasi fosse deresponsabilizzato dopo mesi da guida e faro del centrocampo. Detto questo, non bisogna dimenticare Tonali, che pur senza esaltare ha retto la baracca in questi mesi di emergenza. Il lodigiano, arrivato in rossonero per crescere con calma, è uno dei più schierati in stagione: un impiego importante che sicuramente lo aiuterà a fare il salto ed accelerare il naturale processo.