La coperta corta a centrocampo ora è evidente: va studiata una contromisura, a partire dal modulo

La coperta corta a centrocampo ora è evidente: va studiata una contromisura, a partire dal moduloMilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 13 settembre 2017, 15:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

La cessione di José Sosa, ultima in serie della campagna trasferimenti estiva, ha seguito le partenze (relativamente alla mediana) di Mati Fernandez, Pasalic, Poli, Kucka e Bertolacci. Per contrasto, a Milanello sono arrivati i "soli" Kessie, Biglia e Calhanoglu, con il ritorno di José Mauri e l'inserimento, in pianta stabile, di Zanellato e Gabbia in prima squadra. E' chiaro che, a prescindere dai nomi, si vede un grande sbilanciamento numerico: sei centrocampisti hanno lasciato il Milan e ne sono entrati solo quattro (di cui uno di ritorno), con l'aggiunta di due giovani che finora hanno giocato soltanto nello sperimentale ritorno contro i macedoni dello Shkendija.

OK I REGISTI, CARESTIA DI INTERNI - Se consideriamo che Calhanoglu non è totalmente considerabile un centrocampista, visto che la sua zona ideale è alle spalle delle punte, il lotto dei mediani "puri" tende a restringersi ancora di più, con tantissime incognite soprattutto nel ruolo di alternativa a Kessie. Paradossalmente la zona di campo in passato più "problematica", quella del regista, è diventata la più coperta, vista la presenza di Biglia, Locatelli e Montolivo. L'ex capitano rossonero può reinventarsi anche come mezz'ala, ma con caratteristiche che sono lontane sia da Kessie che da Bonaventura. E impostare la stagione sul 4-3-3, che prevede l'utilizzo costante di tre mediani, potrebbe essere stato il primo vero errore di valutazione della stagione. Troppo pochi gli uomini, con ridotte alternative tattiche e di dinamismo, soprattutto per quanto riguarda le mezz'ali. La permanenza di Kucka avrebbe fatto molto comodo, sia come sostituto dell'ivoriano che per un discorso di rotazioni.

LA COPERTA CORTA E IL MODULO - Vincenzo Montella ha già confermato che, contro l'Austria Vienna, il Milan si presenterà con la difesa a tre e il conseguente 3-5-2, anche se le problematiche espresse sopra si esaurirebbero più facilmente con un 3-4-3 o un 3-4-2-1. Il centrocampo a cinque implica l'utilizzo di tre mediani come il 4-3-3, mentre quello a quattro ne conterebbe solo due, affiancati da due esterni di ruolo. Per settimane si è parlato a lungo dell'abbondanza in attacco, ma il vero nodo da risolvere è nel reparto intermedio, dove l'Aeroplanino può contare su giocatori di valore, ma non dispone di enormi margini di scelta. Una coperta troppo corta anche per una competizione soltanto, figuriamoci per un dispendiosissimo doppio impegno.