La prima intervista di Vincenzo Vergine: "Essere al Milan è un privilegio. Vogliamo essere leader in Italia ma anche fuori. La visione societaria è univoca"

La prima intervista di Vincenzo Vergine: "Essere al Milan è un privilegio. Vogliamo essere leader in Italia ma anche fuori. La visione societaria è univoca"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 21 novembre 2023, 11:33Primo Piano
di Claudio Pogliaghi

Il Milan ha rilasciato la prima intervista a Vincenzo Vergine, il nuovo responsabile del settore giovanile rossonero. Ecco le sue parole a MilanTV:

Il suo obiettivo al Milan: "È un grande onore per me aver ricevuto la chiamata da un club tra i più importanti al mondo, per uno dei progetti più ambiziosi del mondo, cioè il primo grande obiettivo di un grande vivaio è quello di formare in casa le risorse per la prima squadra: significa mettere in piedi uomini e donne che lavorano a questo progetto con una visione unica con il calciatore al centro, aiutandolo a performare e a migliorare. Tutti devono avere chiaro l'obiettivo: dirlo è semplice, farlo sarà una mission ambiziosa".

Sul suo percorso: "Prima di tutto ho studiato, ho fatto il preparatore atletico in Lega Pro e Serie B con uno dei grandi maestri del settore che è Pantaleo Corvino: con lui ho capito l'importanza dei piccoli dettagli. Poi sono approdato alla Fiorentina, dove ho imparato la gestione dell'atleta dentro e fuori dal campo. Dopo l'esperienza da responsabile a Firenze sono andato a Roma, e la proprietà americana aveva l'obiettivo di valorizzare il calciatore partendo dalle basi. Il mio modello è stato interrotto con forza dal Milan, che è venuto a strapparmi e mi ha portato qui per ricreare le condizioni giuste per mettere a disposizione le mie competenze. Dobbiamo diventare protagonisti nel nostro paese e anche a livello internazionale".

Sul settore giovanile: "I veri risultati del vivaio sono i calciatori che vanno in prima squadra e diventano valore economico e tecnico. Ovviamente quello che si ottiene in campo è uno strumento importante per sviluppare l'attitudine da vincente. Il risultato fine a se stesso non serve a nulla, ma nel contesto più ampio è determinante: il Milan non può che giocare per vincere, la mentalità è il dominio del gioco e la voglia di crescere per superare qualsiasi avversario. Così si crea il modello da presentare. Il senso di appartenenza è importantissimo, ti aiuta a far sentire la maglia cucita addosso. Se reclutiamo calciatori che sono già tifosi del Milan siamo avvantaggiati, ma non sempre accade: il compito lì è di farli calare rapidamente in quel contesto, affinchè il calciatore respiri rossonero e capisca i valori del Milan".

Sullo staff: "Un grande club deve investire costantemente nella formazione del personale. I ragazzi sono la nostra materia prima, le persone che operano devono essere formate dal club per essere all'altezza. Giorgio Furlani è molto sensibile a questi temi, vuole che il Milan sia leader assoluto. Mi sono confrontato anche con Moncada e D'Ottavio, la visione è univoca: il feeling è importante".

Sul suo approccio: "È scientifico: oggi abbiamo strumenti e parametri per ridurre le variabili che incidono nella formazione del calciatore. Non bisogna essere scienziati, il calcio non è una scienza, ma deve utilizzarle tutte per rendere il calciatore migliore".

Sul centro Vismara: "Siamo all'avanguardia con lo Sportcenter a Milanello per la Primavera. Le altre squadre si allenano al Vismara, che necessità di qualche intervento di restyling per essere rinnovato ed essere adeguato al blasone del Milan: entro fine stagione avremo completato anche questo lavoro".

Sull'allenamento: "Non ci si allena abbastanza. C'è poca attività motoria a livello generale, quando reclutiamo i calciatori li portiamo a un regime in cui ci alleniamo poco, ma di più non possiamo fare. Serve allenarsi di più e meglio, noi abbiamo avviato un programma dedicato, ringrazio i miei collaboratori perché hanno ascoltato le mie idee".

Sul suo sogno: "Nella prossima intervista spero di poter dire di averlo realizzato. Lavorare qui è un sogno, essere all'altezza del Milan è un sogno: dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi siano consapevoli che far parte del Milan è un privilegio".