Borini: "Impressionante Suso, è cresciuto tantissimo. Ho tatuaggi ispirati da un discorso di Baggio a Sanremo. E su Ancelotti..."

- termina qui la Q&A con Fabio Borini.
Sul profilo dell'attaccante ideale suddiviso per caratteristiche: "Come tiro direi Balotelli o Drogba, perchè quando tiravano in porta i portieri avevano discrete difficoltà, come colpo di testa direi Drogba che spostava delle montagne. Come velocità Suarez, quando ti dribbla in velocità è complicatissimo da fermare. Come potenza direi Drogba, che era una forza della natura. Come senso del gol direi Inzaghi, aveva una calamita per la palla quando era in area".
Se è un fan di serie tv: "Adesso sto guardando Sons of Anarchy e Dr. Forster, una serie molto english".
Su chi si trova meglio in campo: "Con Hakan Calhanoglu, perchè vedo che mi cerca spesso. Anche con la lingua inglese, c'è feeling tra noi".
Se si rivede in Gattuso: "Come carattere forse sì. Ovvio la grinta e l'attitudine al lavoro ci vado vicino. Gattuso non l'ho conosciuto personalmente, ma mi baso su quello che vedevo dall'esterno".
Sull'importanza di sua moglie: "Prima ero un po' str..., mi ha addolcito un po. Mi ha migliorato e continua a migliorarmi'".
Sull'atmosfera più bella in cui ha giocato a livello di stadi: "Bisogna fare una distinzione tra atmosfera che fa paura e invece bella. Paurosa direi lo stadio del Besiktas, con i tifosi che riempiono lo stadio ore prima della partita. Bella invece io direi il derby con l'Inter con le due coreografie, che colpiscono molto anche mia moglie che non li ha mai viste negli stadi inglesi".
Sull'allenatore che è stato più influente nella mia carriera: "Ancelotti, mi ha portato in prima squadra al Chelsea e mi ha fatto debuttare. Sono molto riconoscente nei suoi confronti".
Sulle differenze tra Milano e Londra: "E' più grande di Milano, è dove sono cresciuto e dove sono diventato uomo dai 16 ai 20 anni. Londra è la mia città preferita".
Su Milano: "Mi piace girare la città in bicicletta, perchè è più facile che girare in macchina. Mi piace molto la zona di Brera e del Castello Sforzesco".
Se c'è stato un momento in cui ha pensato di mollare: "No, mollare mai. Ci son stati dei momenti difficili, bisogna solo capire quali passaggi fare per ritrovare la squadra".
Sul numero 29: "E' la mia data di nascita, c'è anche il debutto, poi compare in tantissimi aspetti della mia vita, completamente in modo casuale, sommando la data del matrimonio ad esempio. Sulla schiena però non lo voglio più perchè mi sono fatto male a Liverpool".
Su chi è il più simpatico: "Forse Gabriel Paletta, ogni tanto ha delle uscite interessanti, ci si può scrivere un libro (ride, ndr)".
Su qualche retroscena simpatico che accade in spogliatoio: "C'è sempre un po' dibattito sulla musica che viene messa tra sudamericani, italiani e internazionali. C'è questo reggaeton che vogliono i sudamericani che prova ad interferire con la musica più da spogliatoio, perchè non ci sappiamo muovere come loro noi (ride, ndr)".
Sul ruolo che preferisce: "Basta giocare, farei anche il portiere".
Sui capelli biondi: "Li ho fatti due anni fa, ero a Ibiza (ride, ndr)".
Sulla musica: "Mi piace elettro dance e deep house, tutta uguale. A mia moglie non piace (ride, ndr). L'ho fatta suonare da dei dj al mio matrimonio".
Su che libri preferisce leggere: "Sono un grande appassionato di lettura, leggo thriller e gialli".
Su cosa manca per arrivare al quarto posto: "Non manca quasi niente, siamo una macchina nuova e abbiamo bisogno di rodaggio. Ci sono tanti giocatori nuovi, abbiamo giocato tante partite e si mischiano tanti giocatori con nazionalità e provenienti da campionati diversi. C'è tempo per risalire".
Sull'essere partito in sordina e ora essere apprezzato dai tifosi: "E' un buon risultato partire dalle retrovie e poi farsi voler bene. Direi che è un buon risultato. Io non guardo quello che c'è fuori, io vado dritto per i miei obiettivi. Non sono l'acquisto milionario, ma mi do fare".
Sul giocatore preferito nella storia del Milan: "Roberto Baggio, mi sono tatuato diverse frasi del suo discorso a Sanremo con diverse immagini che rappresentano, ad esempio, coraggio, gioia, passione, sacrificio e gioia. Tutto quello è ciò che sono io e di come vedo io la vita".
Sull'approccio con il Milan: "E' stato bello ed emozionante, le prime settimane c'era tanta gente fuori dal campo di allenamento e anche al raduno c'erano tantissime persone. Ti rende orgoglioso far parte del Milan".
Sulla partita personale più bella giocata in questa stagione: "Una delle più emozionanti è stata la prima sfida contro il Craiova, è stato impressionante vedere lo stadio così pieno ad agosto".
Sull'esultanza: "E' un'esultanza nata un po' come polemica. E' un modo come per dire che non mollo mai, che ho sempre il coltello tra i denti. E' molto liberatoria".
Sul primo gol con la maglia del Milan: "Ho esultato come se fosse l'1-0, a San Siro è sempre bello segnare. E' stata un'emozione molto forte".
Se proverà a segnare contro il Napoli: "Certo che ci proverò, prima arriva la squadra per il lavoro e per il gruppo, poi se capita l'occasione non mi tiro certo indietro".
Sul ritorno in Italia: "E' stato bello, ho ritrovato abitudini che avevo perso giocando in Inghilterra, anche per quanto riguarda il lavoro durante la settimana".
Su quanto sia importante l'aspetto mentale nel calcio: "In Italia molto di più che in Inghilterra. E' più intenso qua".
Su quale giocatore lo ha impressionato di più: "Tanti giocatori, Suso è uno di quelli che mi ha impressionato di più, anche perchè lo avevo già conosciuto al Liverpool. E' un giocatore cresciuto molto dal punto di vista tecnico e mentale".
Sul club che gli piace di più: "Il Borussia Dortmund mi è sempre piaciuto, perchè sono giallo e neri e il giallo è il mio colore preferito".
Su come si troverebbe da prima punta: "Sarebbe un ritorno alle origini positive. Io sono nato come prima punta, quella sarebbe la mia posizione naturale. Quest'anno ho fatto tanti ruoli, non è quello che mi può fermare".
Su come fa a correre ad alti livelli fino alla fine: "Ho due polmoni come tutti (ride, ndr). Scherzi a parte, ho tanta voglia di fare, poi in famiglia ho tanti che fanno atletica, quindi i polmoni sono un punto forte".
Sul rapporto con i social network: "Non tantissimo ma qualcosa pubblico anche io. Ad esempio ieri sera sono andato a X Factor qua in Italia. Gli ho dovuto tradurre tutto quello che diceva il presentatore, perchè lei è inglese. I commenti dei tifosi li leggo, rispondere è complicato. A volte rispondere può portare a degli scambi di battute non semplici da gestire".
Amici di MilanNews.it, benvenuti alla diretta scritta della Q&A con Fabio Borini. Il centrocampista rossonero risponderà alle domande provenienti da tutto il mondo. Restate con noi per non perdere neanche una sua risposta.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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