Nuovo San Siro in bilico: Sala non molla, ma l’inchiesta rallenta l’accordo. Il rischio è che si vada a settembre

Nonostante i (tanti) problemi derivanti dall'inchiesta giudiziaria sull'urbanistica di Milano, il sindaco Beppe Sala non molla per la questione stadio: il primo cittadino del capoluogo lombardo è stato chiaro e per San Siro bisogna cercare di concludere la trattativa con Milan ed Inter entro la fine di luglio come previsto inizialmente. Non sarà facile, anche perché il Partito Democratico sta frenando per evitare di arrivare ad una "sfida" con la magistratura.
Riporta il Corriere della Sera che nella giornata di domani dovrà riferire in Consiglio Comunale se intende o meno lasciare l'incarico, e sempre domani si sarebbe dovuto sottoporre alla giunta l'accordo con i due club per la vendita dello stadio e le aree circostanti, per poi arrivare al voto dell'aula consiliare entro il 31 luglio, come previsto. Ad oggi è uno scenario che sembra improbabile, con la questione che rischia, verosimilmente, di slittare nel mese di settembre. Un'ulteriore lungaggine che può mettere a rischio l'operazione nella sua interezza, visto che dal 10 novembre scatterà il vincolo storico sul secondo anello dello stadio Meazza: da quel momento in poi sarà impossibile demolire o rifunzionalizzare l'impianto.
Domani il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, interverrà in Consiglio Comunale per riferire sull’inchiesta urbanistica che lo vede indagato insieme a oltre 70 persone. L’indagine, avviata dalla Procura di Milano, ipotizza un sistema corruttivo volto a influenzare importanti progetti urbanistici, tra cui la riqualificazione dello stadio Meazza e dell’area di San Siro. Secondo gli inquirenti, Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio, e l’architetto Federico Pella, dirigente della società J+S, avrebbero stretto un accordo per orientare le decisioni urbanistiche a proprio vantaggio, con l’appoggio dell’assessore alla rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi. I tre sono accusati di corruzione e, in particolare, Marinoni avrebbe ottenuto incarichi professionali per oltre 180.000 euro dalla stessa J+S, in palese conflitto d’interessi.
Dalle indagini emerge un intreccio di relazioni e contatti tra i protagonisti, tutti mirati a inserirsi in operazioni immobiliari redditizie. Tra queste, oltre a San Siro, anche il progetto per un complesso termale nelle ex scuderie De Montel, dove si sarebbe cercato il coinvolgimento dell’imprenditore Massimo Caputi, non indagato. I magistrati parlano di un vero e proprio “Piano di governo del territorio ombra”, messo in piedi per sfruttare ruoli pubblici a fini privati. Le stesse dinamiche emergono anche nel progetto del villaggio olimpico di Porta Romana, legato ai Giochi Milano-Cortina 2026, con pressioni esercitate da Tancredi su Marinoni per ottenere pareri favorevoli. Il giudice per le indagini preliminari deciderà a breve sulle richieste di custodia cautelare, dopo gli interrogatori previsti nei prossimi giorni. Intanto, l’amministrazione comunale è in forte tensione: l’assessore Tancredi è atteso alle dimissioni, mentre il sindaco Sala intende restare in carica per portare avanti i progetti sotto osservazione.
Carlo Paolo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha commentato così la vicenda con un post su X: "Inter e Milan e i rispettivi azionisti americani rischiano di aspettare fino al 2050 per il nuovo stadio, se la politica e i pm decideranno di bloccare il progetto. In altri Paesi del mondo un nuovo stadio viene realizzato in pochissimo tempo".

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan