Pavlovic: "Sono pronto a lottare. Gioco con gioia, passione ed emozione. Non dimenticherò mai la prima volta a San Siro"

Da ormai quasi una settimana il centrale serbo Strahinja Pavlovic è diventato un nuovo calciatore del Milan. Il difensore è arrivato a Milano e qui è rimasto, senza aggregarsi alla tournée americana ma allenandosi a Milanello insieme agli altri Nazionali di ritorno dalle vacanze. Oggi i profili ufficiali del club hanno pubblicato la prima intervista di Pavlovic da giocatore milanista, concessa a Milan TV nel format Face-off che si articola in una chiacchierata mentre si gioca a biliardino. Di seguito tutte le dichiarazioni di Pavlovic.
Sul suo nome: "Strahinja significa 'senza paura'. Mi piace il mio nome, mi descrive bene"
Su quale difensore rossonero del passato lo ha ispirato: "Ci sono stati dei grandissimi difensori come Maldini, Stam e Nesta. Erano fantastici ma purtroppo ero troppo giovane per seguirli. Però per me questi tre erano incredibili"
Sui difensori serbi, come Ivanoviv, Vidic, Mihajlovic... su chi lo ha ispirato maggiormente: "Per me Vidic: penso sia stato un difensore fortissimo per il suo stile di gioco. L'ho guardato quando ero più giovane e l'ho sempre seguito. Lui è stato la mia ispirazione"
Su Novak Djokovic, tifoso del Milan e leggenda serba: "Purtroppo non l'ho ancora conosciuto ma spero che venga presto a San Siro perché so che è un grande milanista. Ha fatto grandi cose e ha una grande personalità. Mi piace molto"
Sulla sua presenza in uno spogliatoio: "E' molto importante avere un carattere vincente e presto molto attenzione a quest'aspetto"
Sulla possibilità di ritrovare Okafor: "Sono ovviamente molto felice di poter giocare di nuovo con Noah. Abbiamo giocato insieme due stagioni insieme e abbiamo un ottimo rapporto".
Sul numero 31, il numero di Stam: "E' una leggenda e sono felice di poter indossare il numero 31. Era il mio numero anche al Salisburgo, amo questo numero".
Sul carattere fuori dal campo: "Sono abbastanza normale. Sono come tutti gli altri ragazzi: un tipo normale a cui piace giocare a calcio e che gioca con gioia, passione ed emozione"
Sull'importanza della famiglia nel suo percorso: "La mia famiglia è molto importante per me. Mia madre, mio padre, il mio fratello minore sono sempre stati al mio fianco durante questi anni e gli sono grato per tutta la vita"
Sull'atmosfera di San Siro quando ci ha giocato con il Salisburgo: "Non dimenticherò mai il momento in cui sono entrato in campo per il riscaldamento. Un ambiente caldissimo. Stavano cantando quella canzone famosa: 'Sarà perchè ti amo', penso. Mi è piaciuto tantissimo anche da avversario"
Su come si vede nello stile di gioco di Fonseca: "Vedremo. Sono pronto a lottare e vedere il mister cosa si aspetta da me. Sono pronto a fare tutto ciò che mi chiederà".
Sul tuo percorso nel calcio: "Ricordo quando ero piccolo, avevo 3 o 4 anni, mio padre giocava a calcio e volevo sempre andarlo a vedere in azione. Ho iniziato ad allenarmi a 6 anni ed è stato amore a prima vista. E' stato un percorso lungo e ora sono qui, sono davvero contento e orgoglioso"
Il saluto: "Rossoneri, ci vediamo a San Siro. Forza Milan!"

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