Si entra nell'era Fonseca. I tifosi mormorano ma nel Milan non c'è (quasi) mai spazio per i big in panchina

Ora è ufficiale, Paulo Fonseca è il nuovo allenatore del Milan. Se con Lopetegui c'era stata l'incredibile inversione a U societaria stavolta non si è tornati indietro: il portoghese è il prescelto, con buona pace dei (tanti) tifosi che ne hanno contestato la scelta. Non scalda la piazza, come poteva scaldarla Antonio Conte (chiedere ai tifosi del Napoli), ma anche Thiago Motta, appena annunciato dalla Juventus. O Roberto De Zerbi, tecnico in ascesa e, cosa che non guasta, pure milanista.
Fonseca non fa sognare e non è nemmeno in parabola ascendente. Ha 51 anni e l'ultimo titolo vinto risale al 2019 alla guida dello Shakhtar, campionato ucraino. A Roma ha fatto bene senza entusiasmare, a Lille ha fatto molto bene nel rapporto budget a disposizione/risultati sul campo/valorizzazione patrimonio. Ma nel concreto ha mancato la Champions diretta all'ultima giornata, dove vi è andato il Brest. In un certo senso la scelta dirigenziale ricaduta sul portoghese rimanda a quella del 2019 quando venne chiamato Stefano Pioli. Era però un altro Milan, che non faceva le coppe e non aveva nemmeno l'appeal che ha riconquistato oggi, peraltro grazie al tecnico di Parma.
Nella sua storia il Milan, anche quello dell'era d'oro di Berlusconi, ha fatto scelte alternative per la panchina senza mai puntare al tecnico del momento. Qualcuno è stato costruito in casa, come Capello, Leonardo, Seedorf, Inzaghi, Brocchi e qualcun altro aveva fatto dei buoni campionati in A ma senza portare trofei, sebbene Zaccheroni si distinse per aver portato l'Udinese in Coppa UEFA. Persino Carlo Ancelotti, che arrivò nel 2001 con un curriculum di tutto rispetto, era ad ogni modo accompagnato dalla fama di perdente.
La differenza la fece una rosa di livello ed è questa la speranza: che arrivino acquisti all'altezza e che possano essere sapientemente gestiti. In questo, assicurano in Francia, Fonseca si è dimostrato molto bravo sapendo peraltro mescolare bene giocatori d'esperienza con giovani da lanciare. Non resta che auguragli "in bocca al lupo".

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