Un Milan italiano, giovane e legato al proprio allenatore: Mihajlovic in conferenza a petto in fuori e a testa alta

Un Milan italiano, giovane e legato al proprio allenatore: Mihajlovic in conferenza a petto in fuori e a testa altaMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 8 gennaio 2016, 17:01Primo Piano
di Thomas Rolfi

Un Sinisa Mihajlovic tonico, fiducioso del suo lavoro, di quello della sua squadra e di quanto fatto di buono fin qui quello apparso quest'oggi in conferenza stampa. Certamente, il tecnico serbo è conscio che a giudicarlo saranno giustamente i risultati, ma non ha mancato di far notare che la sua visione della situazione in casa rossonera è più ad ampio raggio e che quindi lui, il suo staff e il club stanno facendo un buon lavoro, incentrato non solo sul presente, ma anche in proiezione futura per garantire un avvenire migliore al Milan.

A PETTO IN FUORI - Il tecnico serbo ha sottolineato che i risultati hanno sì importanza, ma che il lavoro che sta facendo insieme al proprio staff e alla società avrà riscontri anche nel futuro: "Uno dei nostri obiettivi era quello di valorizzare i giovani e far giocare i giocatori italiani misti a quelli stranieri. Nella partita con il Frosinone abbiamo finito con 8 italiani in campo su 11 e un'età media di 25 anni che è tra le più basse in Serie A. Stiamo lavorando per il presente, ma anche per il futuro" Una squadra che l'allenatore ex Sampdoria sente di avere con lui: "Fino a che non ci sono questi presupposti non mi dimetterò. Mi han riferito che si dice che la squadra è disunita, mentre con il Frosinone erano tutti uniti con Mihajlovic. Questo fa parte del gioco. La mia impressione non è quella".

A TESTA ALTA - I risultati, però, in una società ambiziosa come quella rossonera, sono tutto, anche se Mihajlovic non si dice preoccupato dalle critiche ricevute e sottolinea l'importanza delle prossime due gare: "Sono abituato, faccio questo lavoro e sono nel calcio da 30 anni. Fa parte del gioco, io come sempre sono sereno e fiducioso nel lavoro mio e di questi ragazzi. Io so che ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo. So che queste due partite sono fondamentali, non mi nascondo, ma le affronto a testa alta e vado avanti per la mia strada. Poi i risultati stabiliscono se rimani o non rimani, ma è la società che decide poi".