Zlatan non chiude le porte. Ora la palla passa al Milan

"Ho un contratto con il Milan e vedremo come finirà, se finirà. Ho detto che voglio giocare a calcio il più a lungo possibile, non si sa mai cosa può succedere. Se fai parte di una squadra, dovresti essere in grado di contribuire con qualcosa. Vedremo cosa succederà". Questo il messaggio di Zlatan Ibrahimovic, lanciato durante l'intervista da DPlay a seguito del triangolare di allenamento con l'Hammarby. In queste settimane il futuro dello svedese è stato al centro di una lunga serie di supposizioni: "Se ne andrà sicuramente", "Resterà solo con Maldini", "Decisivo il faccia a faccia con Gazidis", "Più no che sì", "Solo con Pioli e non con Rangnick". La verità è che la risposta ad oggi la sa solo Ibra, e forse nemmeno lui.
I SOLDI CI SONO - Prima di tutto partiamo da: "Ho detto che voglio giocare a calcio il più a lungo possibile". In tanti hanno ipotizzato che Ibrahimovic potesse ritirarsi al termine del contratto con il Milan, ma queste frasi remano in direzione completamente opposta. 39 anni da compiere, sì, ma anche tanta voglia di dare, come dimostrato dal 6 gennaio all'8 marzo, prima che il Coronavirus blindasse e rimandasse la scena. Perché quindi non continuare in rossonero? A livello economico il club rossonero potrebbe sostenere lo stipendio dello svedese, anzi, se rimanesse un'altra stagione, magari restando con un ruolo dirigenziale almeno fino a gennaio 2022, il Milan otterrebbe un importante sconto finanziario sulle imposte per lo stipendio dello svedese.
LA VOLONTA' - Il vero nodo, tuttavia, non è economico. Elliott può permettersi Ibra e Ibra, ormai lo sappiamo, non ha più pretese faraoniche. La domanda è: il Milan vuole ancora Zlatan e viceversa? Fino a poco fa avremmo pensato che fosse lo svedese quello più tentato ad andare, ma le recenti dichiarazioni offrono una sensazione differente. Il classe '81 non ha chiuso le porte, anzi, facendo capire che il contratto con il club rossonero potrebbe anche continuare. La decisione sarà ovviamente del campione di Malmo, ma anche la situazione in casa rossonera potrebbe pesare. Le chances sarebbero più alte con Pioli che con Rangnick, ma siamo così certi che il tedesco chiuda le porte a priori all'ex LA Galaxy? Sarebbe un parafulmine importante per un tecnico che dovrebbe adattarsi in una realtà completamente diversa. Con Ibrahimovic, inoltre, si potrebbe scegliere un nuovo attaccante con più tranquillità e meno ansie, magari puntando su un giovane da lanciare grado per grado, spendendo quindi molto meno.

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