Il Milan rivince ma ancora non convince

Il Milan rivince ma ancora non convinceMilanNews.it
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giovedì 29 ottobre 2015, 01:21Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri battono il Chievo con un gol di Antonelli a inizio ripresa dopo un primo tempo da sbadigli; dopo la rete del vantaggio gioco migliore e più occasioni, ma questo non è ancora il Milan che i tifosi vogliono vedere.

La seconda vittoria consecutiva del Milan in altrettante partite casalinghe è la fotocopia della prima e, allora, tanto vale cominciare dalle stesse premesse della sfida contro il Sassuolo: contava vincere, contava solo battere il Chievo, senza pensare troppo al come, alla tattica e alla tecnica e il successo è arrivato; si tratta dell'undicesimo consecutivo a San Siro contro i clivensi, ottenuto con il "minimo sindacale" (per usare una definizione di Galliani) di un solo gol realizzato da Antonelli e con un brivido nel finale dopo aver sprecato qualche buona occasione per chiudere prima la partita. Il Milan ha giocato un pessimo primo tempo (chiuso fra i fischi dello spazientito pubblico di San Siro), creando giusto un paio di occasioni da gol nemmeno troppo nitide e mostrandosi ancora una volta lento, macchinoso e quasi intimidito al momento di entrare in area o tirare in porta, visto che la tendenza era quella di allargare il gioco invece di verticalizzare e provare a creare maggiori problemi alla difesa avversaria. Nella ripresa il gol ha sbloccato il Milan, che ha cominciato a giocare meglio, con più ritmo e velocità, ha creato i presupposti per raddoppiare, ma ha sprecato troppo e nel finale ci poteva scappare la beffa, se Calvarese non avesse fermato il gioco per un fallo ai danni di Donnarumma mentre M'Poku stava segnando il gol del pareggio a recupero ormai finito. Ancora una volta un Milan a due facce, orribile la prima, un po' più attraente la seconda ed è chiaro che da Mihajlovic e dai suoi ragazzi ci si attende molto di più, ma siccome si dice sempre che vincere aiuta a vincere, speriamo che queste due vittorie stentate e sofferte aiutino a crescere e migliorare anche nelle prestazioni, visto che c'è stata pure la gradita novità della porta finalmente imbattuta, dopo che il Milan aveva regolarmente subìto almeno un gol in tutte le partite di campionato disputate in questa stagione e bisognava andare indietro di 157 giorni per ritrovare un Milan con lo 0 alla casella gol subiti ed era ancora il Milan di Inzaghi.

Serata grigia e piovosa a Milano, una tipica serata autunnale che non invoglia certo ad andare allo stadio; aggiungiamoci il fatto che si tratta di un turno infrasettimanale, che il Milan non sta certo incantando sul piano del gioco e dei risultati e che la sfida non è certo "di cartello" ed ecco spiegato perchè sugli spalti ci sono sicuramente meno dei 25000 spettatori dell'ottimistica cifra ufficiale, in cui si presuppone che tutti gli abbonati siano presenti e vi assicuro che ciò non corrisponde al vero, perchè molti sono rimasti a casa al calduccio e...hanno fatto anche bene, vista la qualità dello spettacolo! Ciò, comunque, deve far riflettere, perchè domenica in occasione di Milan-Sassuolo, giocata in quello che una volta era l'orario "canonico" per una partita di campionato, lo stadio era molto più gremito, nonostante la partita fosse simile a questa, ovvero disputata contro una provinciale da un Milan con problemi di gioco e risultati e ancora una volta viene da chiedersi perchè non si trovi un modo per evitare questi odiosi e poco attraenti turni infrasettimanali (magari riducendo il numero di squadre della Serie A a 18, ovvero giocando quattro turni in meno, più o meno, appunto, quelli che si giocano al mercoledì...), ma la risposta al quesito è fin troppo ovvia, visto che le televisioni avrebbero quattro giornate in meno da trasmettere e, di conseguenza, chiederebbero di rivalutare, ovviamente al ribasso, la mostruosa cifra dei diritti televisivi che tanto fa gola a tutte le società.

Tornando al calcio giocato, Mihajlovic ripropone per dieci undicesimi il Milan che ha iniziato la partita contro il Sassuolo, con l'unica novità di Bertolacci nel trio di centrocampo al posto di Poli. Conferma per il giovanissimo portiere Donnarumma, che evidentemente ha convinto il mister, nonostante l'errorino in occasione del gol subìto su punizione e facilmente perdonabile a un ragazzo che ha ancora sedici anni. Anche l'accoglienza della curva alla squadra è sostanzialmente simile a tre giorni fa: niente striscioni sulle transenne della Sud, solo lo stemma del Milan al centro del settore e un'unica bandiera, quella con il n°6 e il nome di Baresi, giusto per far capire quale sia l'esempio da seguire; inoltre niente cori per i singoli giocatori, solo tifo per il Milan e ancora qualche coro "ostile" nei confronti di Galliani, mentre questa volta l'unico striscione "polemico" viene esposto al primo anello e recita: "Una gestione fallimentare che un tifoso non può più sopportare: basta!". La squadra ha l'arduo compito di far cambiare umore ai propri tifosi, ma a giudicare dal primo tempo non sembra che ne abbia troppa voglia: per venti minuti nulla da segnalare e alla fine dei quarantacinque minuti bisogna accontentarsi di un colpo di testa alto di Bertolacci e di un tiro a giro di Cerci che finisce largo, rassegnandosi alla noia, rischiando di addormentarsi e ammettendo che l'occasione più pericolosa è un colpo di testa di Pellissier sul quale Donnarumma ha buoni riflessi, togliendo il pallone da sotto la treversa. Per il resto mediocrità assoluta e a quel punto i fischi che accompagnano la squadra negli spogliatoi sono inevitabili e sostanzialmente meritati.

Milan diverso e migliore (peggiore sarebbe stato davvero difficile...) nella ripresa: l'inizio è promettente (colpo di testa di Kucka che costringe alla paratona Bizzarri) e il gol arriva presto, con assist di Bacca per Antonelli che di destro manda il pallone in rete sul palo più lontano, con un autentico colpo di biliardo. La rete rianima la squadra e i tifosi e da quel momento la partita è diversa e più divertente. Il Chievo non riesce a rendersi pericoloso, ma deve aprirsi e concedere spazi, prima chiusi, nei quali il Milan si infila, provando a blindare il risultato con il gol del raddoppio, ma dimostrandosi pasticcione, impreciso, sprecone e maldestro quando si tratta di concludere a rete. Si comincia con un mischione in area concluso da un "fantozziano" tiro di Bacca che finisce in fallo laterale, poi Kucka conclude a rete tre volte ma non centra mai i pali nè di piede nè di testa; ci prova anche De Sciglio (entrato al posto dell'infortunato Abate già nel primo tempo) da distanza siderale ma con ugual fortuna, lo imita Bonaventura dal limite dell'area ma il risultato non cambia e in ben due casi traversoni invitanti in area piccola non trovano la deviazione vincente da pochi passi di Cerci prima e Bacca poi. Il Chievo si vede solo con l'ex Paloschi (applaudito al momento della lettura delle formazioni) che si trova solo davanti a Donnarumma ma da posizione defilata non può fare molto e il portierino rossonero vince il duello. Mihajlovic concede pochi minuti a Honda al posto di Cerci e a Luiz Adriano al posto di Bacca e proprio al brasiliano capita l'ultima occasione delle partita per i rossoneri, un tiro insidioso ma che colpisce solo l'esterno della rete. Spesso capita che dopo aver sprecato tanto si venga beffati e anche questa volta la spietata legge del calcio sembra scattare, ma il fischio di Calvarese punisce una spinta di Pinzi ai danni di Donnarumma prima che M'Poku metta in rete il pallone del pareggio e, quindi, non si può nemmeno parlare di gol annullato, ma il brivido che percorre la schiena dei (pochi) tifosi sugli spalti non è certo per la pioggia battente e il venticello gelido, ma per la paura di veder sfumare una vittoria che sembrava ormai acquisita.  

Terzo risultato utile consecutivo, porta finalmente inviolata in questo campionato e sprazzi di gioco nella ripresa; questi sono gli aspetti positivi ai quali aggrapparsi per provare a sperare che le cose stiano finalmente migliorando e che il peggio sia ormai alle spalle; la classifica migliora, il gioco ancora no, ma nella ripresa si è visto un buon Milan, che ha mostrato ancora una volta cuore, carattere e voglia di vincere andando anche oltre i propri (tanti) limiti attuali. Le due vittorie consecutive fanno morale, ma ora l'asticella della difficoltà torna ad alzarsi con la trasferta all'Olimpico di Roma contro la Lazio e servirà un Milan diverso per provare a fare risultato contro i biancocelesti sempre vincenti in casa. Un altro esame importante attende il Milan di Mihajlovic, ma per il momento godiamoci questi tre punti, uno dei pochi aspetti positivi di questo Milan che ora vince ma ancora non convince.