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Antinelli: "Gattuso merita solo applausi per ieri. I cambi nel finale non sempre portano benefici. Ibra? Messaggio forte di Elliott"

ESCLUSIVA MN - Antinelli: "Gattuso merita solo applausi per ieri. I cambi nel finale non sempre portano benefici. Ibra? Messaggio forte di Elliott"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 26 novembre 2018, 16:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Alessandro Antinelli. Con il giornalista di Rai Sport abbiamo parlato del pareggio tra Lazio e Milan, dei mancati cambi di Gattuso, della corsa alla Champions e del possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic.

Considerando l'emergenza infortuni, che giudizio dà della prestazione del Milan contro la Lazio?
"Il Milan ha fatto assolutamente quello che doveva fare. Per me ha fatto una partita intelligente. Quello che viene sottovalutato, perchè poi il tifoso a volte ragiona di pancia, è che il Milan ha mezza squadra fuori uso. Se tu vai all'Olimpico e giochi con quella grinta e quell'attenzione, vuol dire che la squadra 'ci sta con i sentimenti', come si dice a Roma. Per cui a me il Milan è piaciuto, anche se resta un po' di amaro in bocca per il gol subito a tempo scaduto".

Il Milan deve vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo il punto conquistato all'Olimpico?
"Io vedo il bicchiere mezzo pieno. Guardo la classifica e vedo che il Milan è ad un passo dalla zona Champions. Trattandosi di scontro diretto, l'importante era non perdere, perchè giocavi fuori casa. Chi vede il bicchiere mezzo vuoto sbaglia. All'allenatore bisogna soltanto fare gli applausi, dopo una domenica così. Poi si può criticare o discutere Gattuso per qualsiasi risultato che non va bene del Milan, ma dopo questa domenica al tecnico rossonero devi solo battere le mani".

Ieri sera e oggi si è scatenata la polemica tra Salvini e Gattuso per i mancati cambi da parte del tecnico rossonero. Lei da parte che sta?
"Qui si vuole andare a tutti i costi a ricercare un deficit di esperienza dell'allenatore. Piaccia o non piaccia, invece, un po' di esperienza la ha. Ci sono allenatori che fanno meno cambi o non ne fanno, in base anche a chi hai a disposizione come eventuali subentranti e in base al momento della partita. Io non ci vedo un deficit di esperienza nei mancati cambi. Si può discutere sul fatto se qualche uomo, entrando dalla panchina, avrebbe potuto migliorare la situazione in campo. Se però parliamo di spezzare il ritmo, però, io non lo dicuterei. E ti porto degli esempi. Non mi riferisco solo all'ingresso di Abate nel derby un minuto prima del gol di Icardi, ma ho visto anche cambi fatti dalla Roma o dalla Juventus in Champions. Allegri ha inserito Barzagli contro il Manchester United negli ultimi 5 minuti e l'ha persa con lui in campo. Se non avesse trovato quel gol Correa in tanti sarebbero qui a incensare Gattuso, è questo che dispiace".

Il Milan, dunque, può ancora lottare per la Champions nonostante l'emergenza infortuni?
"Secondo me sì, perchè la situazione per la lotta Champions è molto fluida e il Milan è dentro insieme alla Roma e alla Lazio. Poi, chiaramente, dipenderà dal mercato e dal discorso Ibrahimovic. Zlatan anche a 50 anni ti sposta qualcosa, vediamo cosa succede a gennaio. Sarebbe un messaggio forte da parte della proprietà: ovvero stiamo lavorando non solo per il domani, ma anche per l'oggi. Credo che il tifoso del Milan, dopo una serie di stagioni non da Milan, meriti che si pensi all'oggi".

Fosse nel club rossonero lo riprenderebbe Zlatan Ibrahimovic, nonostante toglierebbe spazio a Cutrone?
"Trattandosi di Zlatan Ibrahimovic la mia risposta è sì, sempre e subito. E' un giocatore che si è riposato in America. Tutti vedono l'età, l'infortunio, i motivi per cui se ne è andato dal Manchester United. Fino all'infortunio è un giocatore che stava portando i Red Devils a vincere l'Europa League. Quindi quel suo personale record di almeno un titolo vinto ogni anno l'ha sempre rispettato fino al Manchester United. Credo sia talmente in forma che arrivi con tanta voglia di dimostrare che è ancora lo Zlatan Ibrahimovic che conosciamo. Per ego, Ibra appartiene alla stessa categoria di Cristiano Ronaldo. E questi giocatori, quando arrivano in una certa situazione e hanno voglia di dimostrare, ti devi allacciare la cintura di sicurezza, perchè hanno una determinazione e un'ambizione feroce. Dati tutti questi parametri e dato lo stipendio 'modesto' di cui si parla, io lo prenderei subito".