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Jacobelli: "Il rinnovo condiziona Leao. Giroud non può giocarle tutte e a Tonali non si può chiedere di fare il robot"

ESCLUSIVA MN - Jacobelli: "Il rinnovo condiziona Leao. Giroud non può giocarle tutte e a Tonali non si può chiedere di fare il robot"MilanNews.it
© foto di © DANIELE MASCOLO
lunedì 20 marzo 2023, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gianluigi Torre
fonte Intervista di Gianluigi Torre

Per commentare il periodo nero dei rossoneri nel mese di marzo, la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Xavier Jacobelli, giornalista ed ex direttore di Tuttosport. Queste le domande e le risposte:

Pioli sembrava aver rimesso in ordine le cose, ma il Milan chiude il mese di marzo senza vittorie...
"Nove punti in meno rispetto alla ventisettesima del 2021/2022, quindi già questo è un dato incontrovertibile che la dice lunga sul momento negativo del Milan. La sequenza Firenze, Salernitana, Udine credo che abbia dimostrato come sia il tempo di tornare al 4-2-3-1 purché migliori migliori gioco. La difesa non regge più in quanto non ha più, in questo momento, perlomeno abbiamo visto nelle ultime tre partite di campionato, la copertura adeguata del centrocampo. Abbiamo Bennacer che è appena tornato dall'infortunio e Tonali al quale non si può chiedere di fare il robot, quindi giocare tutte le partite ai massimi livelli; ha diritto anche lui di accusare pause di rendimento, fermo restando il fatto che lui sia il caposaldo del centrocampo del Milan.

Come si spiega questo calo improvviso di Leao?
"Dopo gennaio c'è stata la ripresa di febbraio, ma ci sono altri due aspetti da evidenziare. Una è la questione Leao: noi stiamo seguendo le prestazioni del dell'attaccante portoghese che sembrano essere la fotocopia riveduta e scorretta delle grandi prove che Leao diede nella passata stagione, tant'è vero che lui ha fornito un apporto determinante per la conquista dello scudetto. Io penso che questa telenovela stucchevole del prolungamento del contratto, si fa, non si fa,  poi ci sono i ruoli dei procuratori, i 19 milioni dello Sporting Lisbona che devono essere pagati al club portoghese, ma come ben sappiamo sono quella sorta di spada di Damocle sulla testa ovviamente dei dirigenti del Milan. Ma il Milan, più che offrire ciò che ha offerto a Leao, non poteva fare altro: il Milan segue una precisa strategia che, come ricordano i precedenti Donnarumma e Calhanoglu, prevede che se un giocatore avanza richieste che vengono giudicate insostenibili da parte del club, questo giocatore o se ne va a scadenza di contratto oppure, nel caso di Leao, visto che il suo contratto scadrà il 30 giugno 2024, viene messo sul mercato. Nel frattempo è evidente che il rendimento del giocatore sia condizionato da questa vicenda, altrimenti non trovo una spiegazione logica a questo caro rendimento così brusco e inaspettato":

Può essere anche questo nuovo ruolo da seconda punta?
"Potrebbe essere anche questa una delle delle spiegazioni, però è evidente che il Milan, in queste 11 partite di campionato che gli restano da disputare, debba recuperare le condizioni di forma migliore di alcuni fra i suoi più rappresentativi, e il primo è sicuramente Leao: s'è visto come si è diventato purtroppo, dico purtroppo perché personalmente nutro una grande stima ammirazione nei confronti dell' attaccante portoghese, lo reputo uno dei più talentuosi attaccanti della sua generazione, il problema è che io quest'anno non ho ancora visto un Leao che garantisca alla squadra quell'apporto che garantì nella passata stagione. Poi c'è un altro dato di fatto che a mio avviso sottolinea la fragilità psicologica della squadra".

Quale?
"Il Milan ha perso 4 delle ultime 5 trasferte in campionato, una sola vittoria. Anche questo è un dato che deve essere rimarcato, tenuto anche conto di ciò che aspetterà il Milan dopo la sosta: il confronto con il Napoli il 2 aprile, poi a ruota in casa con l'Empoli, poi la partita di Champions League, la prima con il Napoli il 12 di aprile in casa e a San Siro il ritorno è il 18 di aprile, e in mezzo ci sarà anche Bologna-Milan se non se non ricordo male, quindi è evidente che la sosta sia, da un lato, provvidenziale, perché adesso si tratta di riordinare le idee, ricaricare le pile e ricordando sempre che in questo momento il Milan è quarto ma alle spalle c'è la Roma a 47 e l'Atalanta a 45".

Cosa dovrà fare Pioli in questa pausa?
"E' evidente che si tratta di sistemare la difesa e, sotto questo aspetto, sarà importante capire se Pioli intenda continuare con l'assetto a tre o ritornare all'assetto a quattro. E poi c'è un'altra un altro aspetto che deve essere ben chiaro a tutti i rossoneri, a cominciare da Cardinale, per arrivare ovviamente a Pioli, ai giocatori e a Maldini e Massara: è fondamentale per il Milan, per proseguire il cammino virtuoso per il risanamento dei conti intrapreso quattro anni fa, garantirsi la partecipazione alla prossima Champions League. Il fatto stesso che il Milan sia entrato nei quarti di finale, dopo 11 anni che mancava questo traguardo ai rossoneri, garantisce al club un introito, cifra a valutazione per difetto perché non contempla il market pool, di circa 73-75 milioni di euro, quindi sappiamo benissimo che cosa significhi partecipare o non partecipare alla prossima Champions League".

Oltre all'aspetto difensivo, c'è da migliorare anche quello offensivo
"Pioli ha dimostrato, nel gennaio nero, con l'onestà intellettuale che lo contraddistingue, si è assunto in prima persona la responsabilità nel momento negativo della squadra e da quel momento è uscito, quindi io ho fiducia in Pioli ma soprattutto, a questo punto, sono i giocatori più importanti che devono dare assolutamente una risposta. Se il Milan nel 2023 ha la terza peggior difesa del campionato, dopo la Salernitana e la Cremonese con 23 gol subiti, quindi c'è un motivo. Per non dire poi dell'attacco: non è che si può pretendere da Giroud che giochi sempre, comunque e dovunque tutte le partite. E sta facendo più di quanto un atleta di 36 anni, con alle spalle il mondiale in Qatar, possa e debba fare; lui è assolutamente ammirevole, ma il problema è che quando si volta, quando si guarda attorno, non ha partner alla sua altezza. E qui sta il punto: abbiamo detto della crisi della difesa, ma l'attacco ha bisogno e avrà bisogno del mercato estivo".

Cosa si aspetta dalla prossima sessione di calciomercato?
"Il Milan ha bisogno di un grande attaccante, perché Rebic, Origi e lo stesso Ibrahimovic che alle spalle aveva le conseguenze di quel grave infortunio e tutta la lunga rieducazione, poi stiamo parlando di un signore 41 anni e quindi è evidente che anche i tempi di recupero siano stati così lunghi, ma lui aveva giocato l'ultima volta il 22 maggio il giorno dello Scudetto, dopodiché aveva collezionato una manciata di minuti ed è tornato ad essere titolare a Udinea. Non si può pensare che sia Ibrahimovic l'attaccante che da qui alla fine della stagione segni valanghe di gol. Il problema è che bisogna fare di necessità virtù in questo momento: se io penso anche al rendimento di Leao, prima della sosta per il mondiale aveva giocato 14 partite titolare e aveva segnato sei gol, dopo la sosta 11 partite 9 del titolare, due assist e due gol e quindi e questo è un dato che evidentemente balza all'occhio".

Il calo del Milan dipende da Leao o il contrario?
"L'uno e l'altro: Leao sta al Milan come il Milan sta a Leao, l'equazione è presto fatta. Quando Pioli consiglia a Leao di restare vicino a chi gli vuole bene è un messaggio chiave. Leao dovrebbe rompere gli indugi e dire al Milan: "Voglio restare perché questa è la società che ha creduto in me", perché ricordiamo chi fosse all'inizio della sua esperienza rossonera, ovvero un giovane di belle speranze e di grande talento esalta, questo talento, grazie alla partecipazione e soprattutto all'inserimento e soprattutto al ruolo determinante nello scudetto in maglia rossonera. Per lui Pioli è stato il suo pigmalione. Io mi auguro che Leao rompa gli indugi e che arrivi ad un accordo in modo tale che, una volta risolta la problematica contrattuale, possa ritrovare quella serenità che fatalmente in questo momento è venuta un po meno in virtù proprio di questo travaglio che vive fuori dal campo. E' chiaro che un ragazzo così giovane, che deve fare una scelta molto importante per il suo futuro, non possa che essere condizionato da tutto quanto gli gira attorno".

A proposito di giovani. Le sta piacendo Thiaw?
"C'è da segnalare questo motivo di soddisfazione per Maldini, Massara e Pioli la prima convocazione di Thiaw nella nazionale tedesca. E' vero che il mercato estivo del Milan ha evidenziato alcune lacune, però bisogna rimarcare come Thiaw abbia, in un contesto così problematico, in quest'ultimo periodo registrato invece una crescita esponenziale al punto che è stato convocato nella nazionale tedesca".

Per un Thiaw che sale, c'è un Tomori che scende...
"Diciamo che nella stagione di un grande difensore, perché Tomori è un grande difensore e il Milan ha fatto molto bene a suo tempo a prolungarne il contratto, ci possono essere dei cali di rendimento. Adesso si tratta di capire se questo calo di rendimento possa essere neutralizzato, per questo dico la sosta capita a proposito: proprio perché una squadra come il Milan, che il calendario ha imposto di giocare sistematicamente ogni 3-4 giorni, è evidente che abbia bisogno di riordinare le idee di caricare le pile".

Dopo le parole di Tonali come segnale d'allarme, Ibrahimovic conferma che a questa squadra manca esperienza.
"E' anche importante quanto ha evidenziato Ibrahimovic dall'alto della sua esperienza dopo la sconfitta di Udine: un conto è essere Campione d'Italia, un altro è giocare da campione d'Italia. E' anche una questione di esperienza stimata sul campo, quindi, alla fine della stagione, anche questa annata si rivelerà istruttiva per il Milan. E' importante, adesso, non vedere tutto nero, non pensare che la crisi sia irreversibile. Questi discorsi venivano fatti anche in gennaio e poi il Milan ha rialzato la testa: la qualità c'è, i giocatori ci sono e l'allenatore c'è, quindi si tratta di capire esattamente dove intervenire".

E' il momento di tornare alla formazione che ha vinto lo Scudetto? Via il trequartista e dentro un terzo centrocampista come Krunic.
"Io presumo che in questo momento, soprattutto pensando alle partite che aspettano il Milan, la soluzione di un centrocampista in più, e quindi ovviamente il trequartista in meno, possa essere quella più adatta in questo momento. Però è anche vero che bisogna adattarsi, o comunque schierare la squadra, anche in virtù dello schieramento avversario, soprattutto con gli avversari che ti trovi davanti. Se penso, ad esempio, a Napoli-Milan, che aspetta la formazione rossonera alla ripresa del campionato, penso più ad un centrocampista come Krunic che ad un trequartista, considerata la potenza d'urto di una squadra che vanta la migliore differenza reti nei primi 5 campionati d'Europa".

Intervista di Gianluigi Torre