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Repice: "Assenza di Leao decisiva. Ritorno? La vedo dura per il Milan, ma un gol nei primi minuti..."

ESCLUSIVA MN - Repice: "Assenza di Leao decisiva. Ritorno? La vedo dura per il Milan, ma un gol nei primi minuti..."MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
venerdì 12 maggio 2023, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

La redazione di MilanNews.it ha intervistato il giornalista Francesco Repice per parlare del derby e delle altre tematiche rossonere. 

In cosa è mancato il Milan rispetto all’Inter? 

“L’Inter stava meglio del Milan, lo dicevamo nei giorni scorsi. Poi c’è un aspetto che mi ha colpito negativamente…”.

Ossia?

“Il Milan ha tirato in porta soltanto due volte in 90’. Una con Messias e una con Tonali. Troppo poco per una squadra di Pioli. Sono rimasto colpito…”.

L’assenza di Leao è stata realmente così determinante? Il Milan della scorsa stagione vinceva sempre e riusciva a fare la differenza a livello di gioco, a prescindere dai singoli…

“Sì, ma questa è la Champions, tutto un altro sport. C’è poco da parlare. L’assenza di Leao è stata decisiva. Anche in ottica rinnovo, penso che il segnale sia arrivato forte alla società: è indispensabile che il Milan tenga il portoghese”.

Il Milan ha chance di ribaltare il match al ritorno?

“La vedo dura, ma un gol nei primi minuti potrebbe ribaltare tutto. Nulla è ancora deciso. Così come nell’altra semifinale”.

Completamente fuori dai denti: l’Inter è realmente più competitiva del Milan?

“Io credo sia una questione di lunghezza dell’organico. Prendete la distinta di ieri e guardate la panchina dell’Inter e quella del Milan…”.

In caso passassero nerazzurri o rossoneri avrebbero chance contro City o Real?

“Se il City passa con il Real, sia Inter che Milan hanno chance. Se nerazzurri o rossoneri si trovassero a sfidare gli spagnoli in finale, non ci sarebbe partita. Il Real non sbaglia le finali di Champions. È questione di DNA”.

Qualora il Milan riuscisse a ribaltare il match e affrontasse il Real si troverebbe contro Ancelotti, nella storia rossonera per la vittoria di due Champions e non solo. Quanto influirebbe la componente emotiva ai danni degli spagnoli? 

“Zero. Ancelotti ha scritto la storia del Milan, ma affronterebbe i rossoneri in una finale e lì sei uno contro l’altro. Non c’è emotività che tenga”.

Il ko contro l’Inter in Champions potrebbe avere ripercussioni su quel che rimane del campionato del Milan?

“No, sennò dovremmo fare lo stesso discorso per Roma, Juve e Fiorentina. E poi anche l’Inter sta lottando per entrare in Champions. Le competizioni sono ben scisse”.

Per quali ragioni il Milan ha abdicato così facilmente lo scettro di campione d’Italia in favore del Napoli?

“Perché il Napoli ha avuto qualcosa in più di tutte le altre. È molto semplice. Non c’è tanto da inventare. Spesso ci riempiamo la bocca di paroloni su tattica e schemi, ma credo che il calcio stia andando in una direzione diversa…”.

Ovvero?

“Ormai giochi tre competizioni in una stagione, ogni tre giorni sei in campo. Bisogna lavorare più sulla parte atletica che su quella tattica per prevenire gli infortuni fisici. Sennò ha ragione Sarri quando dice che, per affrontare stagioni simili, devi possedere rose da 46 giocatori ciascuna”.