LA LETTERA DEL TIFOSO: "Kakà, basta la parola... O Parolo?" di Matteo

Gentile redazione di Milan News,
in questi giorni il tema caldo è l'arrivo di Kakà. Un'operazione che divide molto il pubblico rossonero.
È innegabile che un ritorno di Kakà avrebbe una risonanza mass-mediatica ed emotiva sicuramente rilevante, però dubito che sarebbe la scelta giusta in questo momento.
Insomma, Kakà, basta la parola per far illuminare gli occhi dei tifosi rossoneri.
Tuttavia, se l'anno scorso prima dell'inizio del campionato il tifo rossonero aveva bisogno dell'iniezione di fiducia e di magia che l'acquisto di un grande nome porta con sè, quest'anno questo problema non si pone, quindi forse sarebbe meglio guardare alla sostanza e alle vere necessità della squadra.
La trequarti rossonera nell'ultima stagione è stata parte fondamentale del successo ottenuto grazie all'anomala, ma efficace, interpretazione di quel ruolo data da Boateng: un giocatore capace di rilanciare l'azione e di segnare, ma anche agguerrito e disponibile a sacrificarsi per rompere il gioco avversario con una grinta degna di Gattuso. Giocatori di questo tipo non sono facili da trovare e spostarlo a centrocampo sarebbe davvero un peccato.
A ciò s'aggiunga che quest'anno sembrerebbe profilarsi una stagione di buona forma anche per Cassano. E non dimentichiamoci degli ultimi arrivati: sia Aquilani che il Faraone sono giocatori che posso ricoprire quel ruolo. Insomma, la trequarti di questa squadra sembrerebbe ben fornita e assortita.
Ma allora che bisogno c'è di prendere Kakà?
Sicuramente la possibilità di ottenere un prestito ingolosisce la dirigena, tuttavia questi prestiti di "campioni in crisi" sappiamo benissimo che sono armi a doppio taglio: se il giocatore gioca male finisce per rovinare il bel ricordo lasciato nei cuori dei tifosi e, fattore non secondario, le casse della società finiscono per sborsare i (tanti) soldi dell'ingaggio senza ottenerne nulla; se, invece, il giocatore risorge e gioca bene, a fine stagione la squadra di appartenenza lo rivuole indietro (ricordate il caso di Crespo?) o comunque chiede una cifra per il cartellino che il Milan di questi anni non si può permettere per un giocatore di 30 anni.
In questi giorni si è detto che l'operazione Kakà costerebbe al Milan il 60/70% dell'ingaggio del giocatore, oltre a diversi premi a incentivo delle prestazioni. Pertanto, nonostante il prestito, stiamo parlando di cifre importanti, considerando che Kakà guadagna quasi 10 Mln a Madrid.
Cosa si potrebbe fare con tutti quei soldi? Per esempio si potrebbe prendere un giocatore più utile alla squadra anche in vista del futuro (non dimentichiamoci l'età di Ambro, Gattuso, Seedorf e Van Bommel), cioè un centrocampista.
L'arrivo di Aquilani, infatti, ha risolto solo in parte il problema della mediana, perché il talentuoso giocatore romano è anch'egli un centrocampista particolarmente votato all'attacco e non sempre disponibile a fare anche quei sacrifici richiesti in fase difensiva a colui che dove ricoprire il ruolo di terzo centrocampista sulla sinistra.
Nei giorni scorsi, tuttavia, si è vociferato riguardo un interessamento per Parolo.
Ecco, credo che questo sarebbe il giocatore giusto per completare la rosa del Milan di quest'anno.
Il ragazzo è giovane, ha talento, è dinamico, duttile e con cifre simili a quelle necessarie per l'operazione Kakà, considerato anche che Parolo avrebbe un ingaggio lontano anni luce da quello del brasiliano, si potrebbe ottenere il cartellino del giovane italiano a titolo definitivo, quindi non sarebbero soldi spesi a fondo perso come nel caso Kakà, bensì un investimento lungimirante in ottica futura e tuttavia anche molto utile e azzeccato nell'immediato.
Kakà? Basta Parolo.
Sempre forza Milan,
Matteo

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