Ambrosini: "Con questo spirito il Milan può lottare fino alla fine per lo scudetto. Leao? È il grande interrogativo del momento"

Ambrosini: "Con questo spirito il Milan può lottare fino alla fine per lo scudetto. Leao? È il grande interrogativo del momento"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 10:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, l'ex calciatore Massimo Ambrosini, oggi opinionista di DAZN, ha parlato del nuovo corso rossonero firmato Max Allegri, e della possibilità per questo Milan di lottare fino alla fine per lo scudetto. 

Ambrosini, il pareggio di domenica del Milan a Torino va considerato un buon punto oppure... due punti persi?
"Non è obbligatorio scegliere (sorride, ndr). Se vai a contare le occasioni da gol ne ha creato più il Milan che è andato più vicini al successo".

Insomma, promuove la squadra di Allegri che ha visto in queste prime sei giornate di Serie A?
"Mi è piaciuta perché ha un ottimo spirito e una notevole organizzazione. La conferma arriva dai gol subiti: l’ultimo su azione è stato la rovesciata di Bonazzoli alla prima giornata... Se non sei solido, non riesci a tenere la porta imbattuta in quattro delle prime sei gare di campionato. La mano di Allegri si vede chiaramente".

In cosa può migliorare il Diavolo?
"Il centrocampo è forte, molto forte, ma gli esterni possono e devono crescere. E poi ci sono gli attaccanti: secondo me bisogna capire come le due punte del 3-5-2 coesisteranno. Soprattutto quando Leao sarà al top della condizione".

Finora, con il portoghese ko o non al 100%, è stato titolare Gimenez che in A è ancora a secco.
"Vero, ma a T orino il messicano ha fatto la miglior prestazione della stagione: ha legato il gioco, ha corso tanto, ha sfiorato il gol di testa e con un tiro da fuori area, oltre a procurarsi un rigore".

Lui e Pulisic si integrano bene.
"Pulisic svaria su tutto il fronte offensivo e ha in Gimenez un punto di riferimento importante che tiene impegnati i difensori. Se l’americano ha fatto benissimo finora, il merito è anche di Santi". 

Con Leao centravanti cosa succederà? Rafa può spezzoni di partita con una condizione fisica non essere il “9” del Milan come vuole Allegri?
"È il grande interrogativo di questo momento. Il mister ha ragione quando dice che Leao qualche movimento da prima punta lo fa: il diagonale di destro, su lancio di Modric, parato da Di Gregorio arriva dopo un bel taglio. Il centravanti però deve anche giocare spalle alla porta... Leao ci riuscirà? E poi c’è il tema della coesistenza con Pulisic: devono imparare a gestire gli spazi perché entrambi amano allargarsi sulla sinistra e così rischiano di ‘svuotare’ l’area di rigore". 

Intanto a Torino Pulisic ha sbagliato un rigore e Rafa due occasioni clamorose...
"Può succedere di calciare alto un rigore e anche sulle palle gol non sfruttate da Leao non mi dilungherei troppo perché soprattutto la prima non era facile da girare in porta in una frazione di secondo. Ho visto errori peggiori... A proposito di Rafa piuttosto voglio aggiungere una cosa".

Prego.
"Di fronte ha sé ha una grande opportunità: il Milan in questa stagione ha tracciato una linea per quel che riguarda lo spirito e l’atteggiamento da tenere in campo e lui deve adeguarsi. Tecnicamente non si discute, ma tatticamente deve lavorare, adattarsi. E poi deve tirar fuori predisposizione al sacrificio, rabbia agonistica e cattiveria". 

Allegri riuscirà a trasformarlo?
"Ci tengo a sottolineare che Leao ha qualità straordinarie e va concesso a un calciatore soprattutto del suo livello di rimanere con la propria indole e le proprie caratteristiche di base. Ciò premesso, ha il dovere di sforzarsi per aiutare la squadra. Dare un giudizio definitivo e sostenere che non può fare il centravanti sarebbe sbagliato perché ha giocato due  spezzoni di partita con una condizione fisica non ottimale. Certo un dubbio sull’adattabilità al nuovo ruolo resta anche a me. Vedremo presto".

Quindi ha ragione Allegri quando a Leao ha detto...“aiutati che Dio t’aiuta”.
(Sorride) "Max è in questo mondo da parecchio".

Il Milan secondo lei è da scudetto?
"Con questo spirito e senza infortuni agli elementi chiave, può lottare fino alla fine. L ’Inter però ha ripreso a camminare forte e a macinare gioco come nelle corde della squadra. I nerazzurri sono forti e anche il Napoli è migliorato grazie al mercato".

Il fantastico Modric di questo inizio di stagione le ricorda il Pirlo del suo Milan?
"Per il carisma e le vibrazioni che trasmette quando è in campo, dico che il croato è più simile a Paolo Maldini. Andrea è stato unico nel panorama mondiale per come ha interpretato dal punto di vista tecnico il ruolo, ma per le sensazioni che Modric dà in campo, per come contagia e trascina i compagni con la sua presenza, lo paragono a Paolo, il mio grande capitano".